Saluto di don Gianni al Convegno diocesano di Azione Cattolica

Consentitemi di introdurre il Convegno di questa sera, rivolgendo anzitutto un affettuoso e filiale saluto di benvenuto all’Eccellentissimo Assistente Generale, Mons. Sigismondi (don Gualtiero). È inutile dire che è un onore grande ed una gioia immensa averLo qui, in mezzo a noi, e poter ascoltare la sua parola.
Eccellenza, abbiamo davvero il cuore in festa per il dono della Sua presenza! [Festa che vogliamo manifestare con un applauso che esprima anche i sentimenti della gratitudine e della riconoscenza].
Tengo a precisare che Mons. Sigismondi è già stato a Molfetta in passato, ma come Assistente Generale di AC è qui per la prima volta.

E saluto con infinito affetto anche ciascuno di voi, convenuti così numerosi a questo incontro.
Interpretando i sentimenti di tutti i miei confratelli, sento di ringraziarvi per la bella testimonianza di fede e di amore che ogni giorno ci rendete, talvolta anche a prezzo di non pochi sacrifici e di qualche umiliazione. Grazie perché ci siete e grazie per quello che fate!

Il tema del Convegno inizia con questa espressione significativa: “Quale AC…”!
Quale AC si trova dinanzi questa sera, Eccellenza?!
Me lo lasci dire con un pizzico di orgoglio:
una bella Ac!
Una Ac dalla storia gloriosa!
Una Ac abitata da laici maturi, motivati e innamorati di Gesù Cristo!
Una Ac vivace, che non è rimasta chiusa nelle pareti della sagrestia, ma ha imparato a giocare la sua identità con creatività e speranza nello spazio del mondo. D’altronde, come avrebbe potuto fare diversamente, essendo stata continuamente provocata e «incalzata» dalla testimonianza profetica di un Vescovo dalla statura spirituale come quella di don Tonino!
Una Ac, insomma, che nonostante i duri contraccolpi del secolarismo, non ha tirato i remi in barca, ma ha continuato ad amare e ad animare la Chiesa locale e le singole parrocchie con passione, coraggio e abnegazione.

Ma il titolo del Convegno continua per orientare lo sguardo di tutti verso il futuro che si vuole costruire insieme: «Quale Ac per abitare il nostro tempo?».
Io leggo nel titolo la consapevolezza, il desiderio e la volontà di costruire una Ac che, forte della sua tradizione e della sua storia, sia in grado di dire qualcosa al mondo di oggi.
Maria Zambrano, filosofa e saggista spagnola del secolo scorso, nel suo libro Verso un sapere dell’anima scrive un pensiero interessante: «L’animale – dice – nasce una volta per tutte, l’uomo invece non è mai nato del tutto».
Questa felice intuizione mi spinge ad affermare che, lungi dall’adagiarci sugli allori del passato, siamo chiamati come Associazione a prendere la forma che il Vangelo di volta in volta ci chiede di assumere per diventare lievito nella pasta del mondo in cui viviamo.
Crediamo che la nostra epoca è lontana dall’essersi assestata in una confortevole incredulità. Di qui l’impegno a cercare, senza mai stancarsi, itinerari nuovi e inediti, che la fantasia dello Spirito sempre ci suggerisce. Se come Ac non saremo capaci di abitare in modo creativo la nuova condizione della secolarità, difficilmente saremo all’altezza del nostro compito, quello di cristiani degni del Vangelo.

La posta in gioco – ce l’ha detto Papa Francesco nell’EG – è davvero grossa a riguardo: o si rimane chiusi nella casa col rischio di diventare «setta», o si esce. Consapevoli che la nostra destinazione è il mondo, che la nostra casa è il «fuori». Perché l’Ac, come la Chiesa, non è per l’Ac, ma per servire il mondo.
E se per fare questo occorrerà rendere più elastiche e più essenziali le nostre strutture e i nostri apparati ecclesiali ed associativi o avviare un cammino di alleggerimento e di essenzializzazione della nostra macchina organizzativa, noi  lo faremo (dovremo farlo!). Perché non accada che la responsabilità si trasformi in un peso grave che sono in grado di portare solo coloro che sono più liberi dagli impegni familiari e lavorativi o godono di una sana e robusta costituzione.

Ancora grazie, Eccellenza, per la sua preziosa presenza e buon ascolto a tutti

Nel link seguente trovate il momento di preghiera fatto all’inizio del convegno

preghiera-visita-mons.-sigismondi.pdf




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