Paralimpiadi: forza di inclusione

Successi e risultati straordinari delle atlete e degli atleti italiani ai giochi paralimpici di Tokyo; elogi per un record di medaglie d’oro, argento, bronzo nelle diverse discipline.

La forza di non arrendersi mai, di soffrire chiedendo l’impossibile a sé stessi; ciò che restituisce loro soddisfazioni importanti e successi.

Quale grande esempio positivo ci viene da questi giovani atleti svegli, che non si sono lasciati andare a una pigrizia culturale e pedagogica ma che, coltivando sogni, passioni, impegno stabile e appassionato, responsabilità, esercizio, conoscenza sicura nella disciplina, hanno trasformato la propria vita con lo sport.  Quest’ultimo rimane per i nostri atleti un valido punto di riferimento per costruirsi, conoscersi, autovalutarsi con i vari valori per i quali vale la pena spendersi.

Una necessità assoluta per questi atleti di reagire provocatoriamente all’inquietudine dell’imperfezione di un corpo con maggiore energia, mettendo in campo una pedagogia della liberazione quanto mai necessaria a fronte di una cultura della paura che all’orizzonte delinea una folle corsa verso un futuro nero, arido che distrugge e inasprisce.

Una grande testimonianza di incoraggiamento, di sprone vivace, misteriosa, ci offrono questi atleti tenaci che credono con convinzione nelle proprie capacità.

Grande soddisfazione manifestiamo per il nostro campione terlizzese, residente a Ruvo di Puglia, atleta di grande calibro, Luca Mazzone, orgoglio per tutta la Diocesi. È medaglia d’oro olimpico nella staffetta handbike.

Leggendo la propria storia Luca Mazzone ha intravisto una opportunità per riprendersi il proprio posto nella società e godersi di più la propria la vita. Si è aggrappato alla sua passione per lo sport, al di là di ogni risultato, con l’obiettivo e il piacere di imparare sia pure sottoponendosi a sforzi sovrumani, lunghi allenamenti faticosi pur di entrare a far parte del circuito dei giochi olimpici. Alla fine gareggia ed è festa insieme agli altri atleti diversi per cultura, per razza, per lingua ma insieme a gareggiare, a sfidarsi in assoluto rispetto nelle discipline scelte.

Lo sport è patrimonio prezioso che arricchisce non solo la persona, il medagliere delle paraolimpiadi, ma arricchisce la società tutta nella prospettiva di rinnovamento e trasformazione della cultura sociale corrente per superare la banalità, la superficialità che spesso prende il sopravvento. L’invito ai ragazzi, a tutti i ragazzi soprattutto adolescenti, di incanalare le vitali energie nello sport per allontanare alcune pessime abitudini e diventare più maturi, coscienti, capaci di autonomia.

È una attenzione che chiede appoggio di progettualità formativa/educativa, di sinergia per favorire, accompagnare e sostenere relazioni inclusive che sappiano abbassarsi verso chi con forza vitale può fare cose meravigliose permettendo al loro futuro, anche al nostro, di crescere.

Anna Vacca




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