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Domenica 19 maggio, ore 2024
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Se parlasse la città…GLI OBIETTIVI

Le città sono un insieme di tante cose: di memoria, di desideri, di segni d’un linguaggio; le città sono luoghi di scambio […], ma questi scambi non sono soltanto scambi di merci, sono scambi di parole, di desideri, di ricordi» (Italo Calvino, Prefazione a Le città invisibili)

   E’ necessario curare gli spazi pubblici, i quadri prospettici e i punti di riferimento urbani che accrescono il nostro senso si appartenenza, la nostra sensazione di radicamento, il nostro “sentirci a casa” all’interno della città che ci contiene e ci unisce. È importante che le diverse parti di una città siano ben integrate e che gli abitanti possano avere una visione d’insieme invece di rinchiudersi in un quartiere, rinunciando a vivere la città intera come uno spazio proprio condiviso con gli altri. Ogni intervento nel paesaggio urbano o rurale dovrebbe considerare come i diversi elementi del luogo formino un tutto che è percepito dagli abitanti come un quadro coerente con la sua ricchezza di significati. In tal modo gli altri cessano di essere estranei e li si può percepire come parte di un “noi” che costruiamo insieme.( Enciclica Laudato sii, 151)

 

 

SeParlasseN_VERTICALE_265x600Obiettivo: riappropriarci del senso di appartenenza alle nostre città, attraverso uno sguardo nuovo, più attento, che ci abiliti a viverle più che abitarle, a rispettare e amarne i luoghi come occasioni di incontro, espressione, convivialità, crescita in umanità.

Idee di fondo: Le nostre campagne sono uno sguardo oltre noi stessi che abbraccia la vita delle persone del territorio, che richiede una presa di coscienza sulle questioni più urgenti del nostro tempo ed anche una forte testimonianza personale e comunitaria, a partire dal ripensare il nostro stile di vita. Una sperimentazione continua di “Chiesa in uscita”.

Dal programma nazionale di quest’anno: ”Il secondo anno del triennio è dedicato all’andare incontro all’uomo nella concretezza della vita quotidiana, animati da una passione per la città. Ci guida in questo Maria, che sceglie di andare verso la città, diventando icona del cammino che Dio compie attraverso di lei. Siamo chiamati a metterci in cammino per una missione che attraversa lo spazio e il tempo: parte dalla “casa” luogo intimo e quotidiano dove “accade la salvezza” e attraversa le strade andando incontro all’altro e facendo memoria delle grandi opere del Signore nella nostra vita e nella storia”.

banner-1-obiettiviQuest’anno vogliamo dunque interrogarci sulla vocazione delle nostre città: vocazione economica, sociale, culturale, civile. Su cosa servirebbe per renderle a misura d’uomo.  Per questo proponiamo un percorso da viandanti, “itinerante”, alla scoperta dei luoghi-risorsa e dei luoghi critici e difficili che convivono nelle città. Per riscoprirci cittadini, rinsaldare un legame con il territorio, maturare un’appartenenza che deve tradursi in responsabilità, presa in carico, cura. L’idea, appunto, è quella di fare in modo che i nostri gruppi di ragazzi, giovani, adulti si alzino e concretamente percorrano le strade consuete, ordinarie della propria città, rivolgendole uno sguardo più attento, profondo, lavorando sul proprio qui ed ora, interpretando il linguaggio urbano e valorizzando il tempo e lo spazio che ci sono consegnati per vivere e fare della nostra esistenza un dono per la collettività. Il cammino, dunque, come metafora di una Chiesa e di un’AC in uscita, mai ferma, mai chiusa, mai distante. La città come arca, seno, grembo pulsante di vita e relazioni, laddove l’umanità a volte è esaltata, trova  forme di espressione e realizzazione, a volte è denigrata e avvilita, soffocata e aggrinzita, sciupata. La città sfida continuamente la nostra identità cristiana e richiede rispetto, presenza, impegno, partecipazione e prima ancora conoscenza consapevole del suo patrimonio, delle sue contraddizioni, dei suoi limiti e della sua bellezza. Da imparare ad amare, proprio come una persona. Ci accompagneranno in questo percorso i testi de “Le città invisibili” di Italo Calvino e quelli dell’enciclica “Laudato si’” di Papa Francesco, oltre che l’icona biblica dell’anno associativo, che ci invita a sentirci continuamente in viaggio e a vivere la città e il mondo con lo stupore, l’oblatività e la cura degli eterni pellegrini.

Destinatari: Tutti gli aderenti, dall’ACR agli adultissimi, compresi coloro che, pur non aderendo all’AC, nelle comunità parrocchiali come nella società civile decidono di partecipare alla campagna.

 Tempi: MARZO-OTTOBRE 2016. Considerato il carattere itinerante del progetto, è il caso di svolgerlo in primavera/estate.

Tappe: Il percorso prevede cinque tappe. Ogni tappa è introdotta dalla lettura di una de“Le città invisibili” di Italo Calvino e prevede un luogo simbolo da visitare e un breve incontro sul posto con un esperto ogni volta diverso, che dà le chiavi interpretative per conoscere e capire meglio la realtà in cui viviamo, “raccontando” il luogo visitato. Ogni tappa si conclude con la lettura di un brano dell’enciclica di Papa Francesco,  “Laudato si’”.

Queste le tappe, intercambiabili:

Segno: in ogni comunità parrocchiale sarà predisposta una cassetta postale, da posizionare in chiesa durante tutta la campagna. Accanto verranno lasciate delle cartoline, stampate dal centro diocesano con la scritta “Se parlasse la città…”.Vanno fatte completare provando ad immaginare cosa direbbe la nostra città se potesse parlare. Ovviamente la città, personificata, può rivolgersi a destinatari diversi: a tutti i cittadini o a delle categorie di persone, alle istituzioni, alla forza pubblica, … Chiunque sarà invitato a scrivere, in primo luogo chi appartiene ai gruppi di AC, dall’ACR agli adultissimi, ma anche chiunque faccia parte della comunità e del territorio parrocchiale. A fine campagna, le cartoline saranno consegnate al centro diocesano, che provvederà a farne una attenta lettura. Nell’incontro pubblico di chiusura campagna, previsto a fine OTTOBRE, saranno lette le cartoline più significative e  consegnata tutta la posta ricevuta alle amministrazioni delle quattro città.

 Materiali: altri testi, de “Le città invisibili” e dell’enciclica, daranno la possibilità di approfondire gli argomenti o di lavorare su altri piani di lettura dello stesso tema.

 




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