ALLA SCUOLA DELL’APOCALISSE per una lettura profetica del presente

Si sono svolti nell’ultimo week end di marzo, così come da programma associativo, gli esercizi spirituali del settore adulti.  Dopo la particolare formula dell’edizione “on line” del 2021, per quest’ anno si è ripresa l’esperienza della forma semiresidenziale presso la parrocchia Immacolata di Giovinazzo.  Nutrito, anche se non sempre uniforme nei tre momenti delle meditazioni, il numero dei partecipanti convenuti.

La riflessione, guidata da Don Gianni Fiorentino assistente adulti, è stata relativa ai capitoli 5,6 e 7 del libro dell’Apocalisse di San Giovanni Apostolo. Libro certamente da “decifrare” e “comprendere”, molto spesso banalmente associato a catastrofi o ad immagini escatologiche.  Il libro invece è di grande potenza e suggestione rivolto, al momento in cui è stato scritto, al mondo delle Chiese dell’Asia Minore.  Le lettere a queste chiese, erano state oggetto di nostra riflessione anche nel percorso di preparazione alla XVII assemblea nazionale per i messaggi contenuti, utili anche alle comunità attuali.  Il simbolismo ed il linguaggio del testo dell’Apocalisse, sembrano effettivamente appartenere al genere apocalittico, in realtà il libro è “profezia”, cioè l’interpretazione dell’azione di Dio nella storia e nel presente. Questa chiave di lettura, rende dunque tutte le vicende del libro “associabili” alla storia degli uomini d’ogni tempo. Il fine di questa storia non è il trionfo del male, ma la vittoria dell’Agnello. La simbologia, i segni, i colori, gli animali, i numeri, il cosmo, tutti elementi presenti nel testo, sono centrali per la comprensione del libro e vanno interpretati per leggere la storia narrata alla luce della fede e della speranza. Tutti questi elementi dunque, sono orientati ad illustrare l’azione di Dio nella storia per condannare il male e alla fine far brillare il bene.  Anche i capitoli presi in esame, densi apparentemente di tribolazione, incertezza, senso di limitatezza ed impotenza dell’umano, portano grazie ad una lettura più intensa e meditativa ad una visione diversa, ad un senso di fiducia verso chi effettivamente può rompere i sette sigilli del libro e svelare il senso ultimo degli eventi umani. Ecco il senso dell’Agnello immolato ma ritto in piedi, un Agnello che è un leone vittorioso e forte. Ecco il cavallo bianco, in contrapposizione ai funesti cavalli di colore verde, nero e rosso. E poi lo scombussolamento finale del cosmo come apparizione divina e suggello della storia.

La riflessione comune nei vari gruppi e il confronto finale, hanno fatto emergere nei partecipanti anche una sensazione di “apparente” impotenza su taluni fatti della storia umana anche attuale e la loro difficile ed indecifrabile spiegazione. La presenza del “male” nella storia rappresentato da guerre, ingiustizie, carestie, morte e il senso del “libero arbitrio” nelle azioni dell’uomo all’origine di tante “disavventure” umane.  Leggere ed interpretare la presenza di Dio nei fatti dell’uomo, nello scorrere degli eventi della storia, presuppongono   la capacità di leggere con gli occhi della fede tanti avvenimenti, avere speranza ed agire con carità.

Beppe Sorice

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