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Martedì 28 maggio, ore 2024
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“A SCUOLA DI SINODALITA’”

Il 22 e 23 settembre 2021, presso l’Auditorium Regina Pacis, si è tenuto il Convegno Pastorale Diocesano dal titolo “A scuola di sinodalità”. Ad accompagnarci sono stati Don Vito Bufi, direttore dell’Ufficio Pastorale, S. E. Mons Domenico Cornacchia e il prof. Carmine Matarazzo, docente di Teologia Pastorale presso la Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale di Napoli.

La prima serata ha avuto come punto di partenza la Lettera Pastorale “Vino nuovo in otri nuovi. Per una comunità che riparte”, scritta dal nostro Vescovo a conclusione della Visita Pastorale: oltre a fare una lettura critica delle condizioni della diocesi, Monsignor Cornacchia invita a “prendere il largo” nonostante le difficoltà che le nostre comunità si ritrovano a dover affrontare. A tal fine, la nostra Diocesi necessita di una vera e propria progettualità, che abbia come fondamento i nuclei tematici proposti dal Documento Preparatorio del Sinodo dei Vescovi:

 

 

  1. I compagni di viaggio.
  2. Ascoltare.
  3. Prendere la parola.
  4. Celebrare.
  5. Corresponsabili della missione.
  6. Dialogare nella Chiesa e nella società.
  7. Con le altre confessioni cristiane.
  8. Autorità e partecipazione.
  9. Discernere e decidere.
  10. Formarsi alla sinodalità.

 

Per fare questo è essenziale riscoprire il ruolo della comunità ecclesiale, evitando l’isolamento e l’individualismo: le scelte di questo tipo, infatti, non incontrano le necessità delle nostre realtà, che sono “popolo di Dio in cammino nella storia”. E per riconoscersi comunità è opportuno dare nuova vitalità al dialogo, al confronto e al dibattito, ripartendo dalle parrocchie. La parrocchia, infatti, è strumento per la costruzione dell’identità cristiana, che mette al centro della propria missione il kerygma, cioè il primo annuncio, quindi il far incontrare le persone con l’amore di Gesù.

Bisogna rivalorizzare i Consigli Pastorali Parrocchiali, che sono espressione del cammino comune di laici e sacerdoti, nel senso di co-appartenenza, e che hanno l’obiettivo di studiare la crisi del mondo contemporaneo per sviluppare strategie pastorali, utili a superare le problematicità che attraversa la Chiesa.

 

Per un vero cammino sinodale, che parta dal basso, è necessario condividere non solo lo scopo, ma anche il metodo: sinodalità significa condividere stile, scelte, strumenti a partire dal discernimento comunitario e dal dialogo. E, proprio esercizio di sinodalità è stato fatto nei laboratori proposti a fine serata, all’interno dei quali ci si è interrogati sulla situazione pastorale della Parrocchia.

 

La seconda giornata ha avuto come fulcro la condivisione di quanto emerso nei sottogruppi, evitando, però, di compiere un errore che già Papa Francesco ha sottolineato in passato: il laboratorio, dopo la riflessione, deve essere finalizzato a un intervento che sia realisticamente verificabile, altrimenti diventa solo un modo per comunicare delle cose, senza passare all’azione. Uno degli aspetti emersi e su cui lavorare, è la formazione degli operatori, che devono diventare facilitatori della vita sinodale e delle criticità che devono essere superate nel concreto lavoro pastorale. L’altro punto fondamentale è capire a che punto ci troviamo, ripartendo dalla Lettera Pastorale, per intraprendere un cammino come “vino nuovo in otri nuovi”.

 

 

Sabrina Cagnetta

 

 

 

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