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Venerdì 26 aprile, ore 2024
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Credenti inquieti, laici credibili

Luglio, di solito mese di vacanze, di oratori, di campi scuola. Luglio 2021 ritorno alla “quasi normalità” dopo un periodo triste, pieno di restrizioni e di lontananze. E proprio in questo luglio l’A.C. diocesana ha fortemente voluto il campo scuola unitario in presenza, anche se non residenziale, nel rispetto delle normative COVID-19. Il campo si è tenuto dal 7 all’11 luglio presso la parrocchia Maria SS. Immacolata di Giovinazzo, aperto ai consiglieri diocesani, ai consigli parrocchiali, ad animatori ed educatori.  Il tema scelto dalla Presidenza diocesana è stato riassunto nel titolo

“Credenti inquieti, laici credibili. Per un’AC profetica in questo mondo”.

Tre i temi posti alla nostra riflessione: Profezia, Territorio, Mitezza.

PROFEZIA. Nella sua riflessione biblica don Gianni Fiorentino, assistente unitario, ci ha parlato della Profezia, di quanto sia un dono per la Chiesa e per ogni cristiano che annunzia la volontà di Dio, in funzione di Cristo che è l’unico vero profeta; la Profezia letta anche in funzione del suo tempo e della dimensione futura. Don Gianni ha citato Papa Francesco, che ci esorta a far fiorire speranze, attese e sogni, e ci ricorda che il nostro compito di cristiani è quello di inquietare e far sognare. A conclusione del suo intervento, don Gianni attraverso le parole di Enzo Bianchi, ci ha posto un grande interrogativo: non rischiamo di mettere da parte lo Spirito vera ed unica fonte della profezia quando facciamo funzionare la chiesa come un’azienda, quando trasformiamo il servizio in esibizionismo che cerca l’applauso o la missione rischia di diventare propaganda?

TERRITORIO.  Gioele Anni, già Segretario nazionale MSAC e giornalista, ci ha esortato ad essere una AC in uscita. È necessario fare discernimento per mettersi in gioco nel servizio, nella Politica, condividendo esperienze e non parole. Mettersi al servizio della comunità, ci fa cambiare lo sguardo, le parole, gli atteggiamenti. Bella la citazione propostaci di Papa Francesco, quando ci invita a prendere tempo prima di dare delle risposte……. Quindi a riflettere!!

MITEZZA.  Dora Decarolis, psicologa e psicoterapeuta, ci ha guidati sulle vie della mitezza. Ci ha riferito che nelle relazioni, la modalità è più importante del contenuto e che per relazioni di qualità sono importanti gli atteggiamenti che, secondo Rogers, sono  Empatia – Autenticità – Considerazione positiva – Accettazione incondizionata.  Chi è l’uomo o la donna mite? Colui/colei che dialoga con gentilezza, ascolta, non impone la propria teoria, giusta o sbagliata che sia. Purtroppo invece, è un atteggiamento che troppo spesso troviamo nei nostri rapporti interpersonali, e anche nei nostri gruppi parrocchiali, nei nostri Consigli di AC.  Invece una mitezza consolidata ci fa capire che non è un problema avere diversità di parole, di azioni e di pensieri.

Alle riflessioni sono seguiti i lavori dei tavoli  – profezia, territorio, mitezza. All’interno del laboratorio, ciascuno di noi ha avuto la possibilità di esprimere il proprio pensiero, suggerimento, semplice punto di vista. Al termine, ogni gruppo ha espresso delle scelte, che in plenaria sono state votate e hanno dato luogo alla stesura di un decalogo di azioni che dovranno essere concretizzate con l’impegno di tutti.

Domenica mattina durante la Santa Messa celebrata dal nostro Vescovo S.E. Mons. Cornacchia , nella sua omelia ci ha esortato ad essere santi, cioè a distinguerci non grazie al distintivo ma grazie al nostro “essere” pieni di Spirito Santo, esprimendo la nostra autenticità ed essenzialità.

Ultima, ma non meno importante, a fine campo la relazione della nostra cara presidente Nunzia Di Terlizzi che già nell’introduzione al campo ci aveva esortato a dare testimonianza della bellezza di essere laici impegnati nella comunità. Nelle sue conclusioni finali ha sottolineato quanto questo sia il momento del nostro maggior impegno civico; di quanto sia nostro il compito di formare le generazioni future responsabilizzando le loro coscienze con profezia, mitezza ed uno sguardo al territorio; a sostituire alle troppe parole gli atteggiamenti ed i linguaggi coerenti con la nostra missione.

Che dire?!?!?! È stato un campo interessante, stimolante, prezioso per gli spunti di riflessione. Come sempre il campo scuola, oltre ad essere fonte di apprendimento, è il momento in cui nascono nuove relazioni e si consolidano quelle esistenti da tempo.

Un pensiero affettuoso alle nostre equipe giovani e ACR che nella serata di venerdì hanno reso il nostro stare insieme a dir poco esilarante coinvolgendoci tutti in canti e giochi che, non si direbbe, ci uniscono ancora di più nella convivialità delle differenze.

Ed ora?  Ora ci vorrà tutto il nostro impegno, la nostra intraprendenza, la nostra volontà, il nostro coraggio per agire, per mettere in pratica e concretizzare i sogni e le speranze attese in ognuno di noi, affinché l’AC, la Chiesa, il popolo di Dio siano “Fratelli tutti”.

Coraggio, allora, potremmo certamente essere Credenti inquieti, laici credibili.

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Lisa Ruggiero,

Consigliera Diocesana S.A.

 

 

 




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