In memoria di Pino Chiarella: dopo 25 anni il suo ricordo è ancora vivo

Sono passati ben 25 anni dal 12 Aprile del 1996 ma l’Azione Cattolica diocesana e in particolare l’Azione Cattolica della Parrocchia Immacolata di Molfetta non smette di avere vivo il ricordo del caro Pino Chiarella.
Insieme a Massimo Cervone, Maria Lovino e Cristina Castore, Pino ha incentrato la sua vita sulla sequela di Cristo, tanto da essere ricordati dall’AC nazionale come esempi di fede e testimonianza viva del Vangelo per la nostra diocesi.
È stato ricordato ieri durante la messa domenicale nella sua Parrocchia, la Parrocchia Immacolata di Molfetta e noi vorremmo ricordarlo con questo articolo in sua memoria scritto nel 2007 da don Vito Bufi.

a cura di don Vito Bufi

chiar“L’importante è saperci tutti insieme, in un cammino, o meglio, su di una grande autostrada che porta a Lui, a Cristo, dove noi siamo alcuni dei tanti riflettori che la illuminano”. Così Pino definiva l’esperienza di Azione Cattolica che amava a tal punto da sentirne fortemente la mancanza negli anni in cui, per motivi di lavoro, era costretto a vivere lunghi periodi lontano da Molfetta e dalla comunità parrocchiale, e che riempiva con lettere e pagine di diario che poi inviava agli amici e alla fidanzata.

Pino Chiarella era nato il 12 agosto 1961 e si era inserito nel gruppo giovani di Azione Cattolica della Parrocchia Immacolata di Molfetta all’età di 18 anni. Da allora vivrà un’esperienza esaltante di uomo e di cristiano, una storia di santità laicale vissuta nello scorrere dei giorni, fino al giorno, il 12 aprile 1996, quando un male incurabile stroncava la sua giovane vita.

Un’esistenza breve, quella di Pino, ma vissuta intensamente, spesa fino in fondo, contrassegnata da bellissimi gesti di amicizia regalati con grande affetto a tutti, arricchita da tantissimi frutti di opere buone, ritmata da un grande amore a Cristo, alla Chiesa, alle persone.

Pino è stato prima di tutto un uomo che costruiva con gli altri un modo di rapportarsi franco, senza orpelli, spontaneo, amichevole e simpatico con tutti, dal più piccolo al più anziano. La sua indimenticabile risata, schietta e contagiosa, che denotava una grande gioia interiore, quel suo sguardo sempre limpido e diretto, la sua esagerata disponibilità, le sue parole semplici e chiare, erano i segni visibili della sua innata bontà d’animo che contagiava tutti coloro che lo hanno conosciuto. Pino è stato un autentico cristiano, un credente che ha saputo dire Dio nel mondo del lavoro (prima marittimo sulle navi e poi operaio della SIP) e nell’ambito della famiglia (sposo fedele di Anna e padre affettuoso di Luca), in parrocchia (prima animatore e responsabile del Settore Giovani e poi presidente parrocchiale) e tra gli amici (euforico o musone, ma sempre genuino e, soprattutto, generoso), nel tempo della gioia e sul letto della sofferenza.

“Io mi sto sforzando di dimostrare come un cristiano riesce a vivere meglio, con le mie armi più potenti: la verità, l’amore, l’umiltà, l’onestà. Questo, in poche parole, sono io… Voglio essere sempre quello che sono, e cioè sincero, stravagante, e pieno di coraggio… Dio mi ha fatto coraggioso, cioè cristiano… Porto con me Cristo ovunque sono… cerco sempre di sorridere non solo per far capire agli altri che il mio Dio dà gioia, anche nelle avversità, ma che Lui non è solo il mio Dio ma il Dio di tutti…”. Queste parole di Pino sono la testimonianza certa di un uomo sapiente, cioè di una persona che ha saputo dare senso e sapore a tutta la sua vita, mettendoci Dio in tutto quello che faceva.




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