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Giovedì 18 aprile, ore 2024
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MAESTRO DI SOGNI

Qui di seguito riportiamo il saluto che “Osservatorio per la Legalità e la difesa del Bene Comune” di Giovinazzo ha fatto al nostro caro Enzo:

Scriveva Kahlil Gibran: Troppi uomini mangiano il pane intriso col sudore della fronte del sognatore.

Ed Enzo è stato veramente un “maestro di sogni”. Che non vuol dire banditore di utopie irrealizzabili o di costruzioni fantastiche. Al contrario, Enzo é stato un artefice di progetti che, nonostante la diffidenza dei pragmatici, si sono fatti realtà.
Sognava in grande, Enzo, pur tenendo i piedi ben saldi per terra.

Di fronte alla Sua Chiesa che faticava a far dialogare le proprie realtà associative e parrocchiali, Enzo è riuscito a realizzare il sogno di far sedere attorno ad uno stesso tavolo i rappresentanti di oltre una decina di associazioni cattoliche cittadine per creare l’Osservatorio per la Legalità e per la Difesa del Bene Comune. Il collante fra i vari gruppi era rappresentato dall’urgenza di lavorare sui problemi “sociali”, ma questo non sarebbe bastato se non vi avesse messo anche del suo, se Enzo non si fosse fatto lui stesso collante: con la sua attenzione costante alla buona qualità dei rapporti interpersonali, la sua umiltà e capacità di ascolto, la passione nell’affrontare i problemi e nell’approfondirli, la tenacia nel portarli a termine, lo sguardo all’esterno per coinvolgere sempre più persone, anche non appartenenti ad associazioni cattoliche.

L’altro sogno realizzato, interpretando la dottrina sociale della Chiesa, mettendosi alla sequela di don Tonino e Papa Francesco, è stato quello di portare il messaggio evangelico fuori dalle sagrestie e dalle mura rassicuranti delle chiese per incarnarlo fra la gente. Ed è così che, nello stupore generale, un’associazione cristiana si è trovata a dover affrontare i problemi della raccolta differenziata, della bonifica della zona ex AFP, della Discarica, delle tasse dei cittadini, dei problemi del quartiere D1.1, della Criminalità, della Xylella degli olivi e di tant’altro ancora.
Una scelta forte e coraggiosa che ha portato Enzo a dover spesso subire gli attacchi ingiusti di chi avrebbe invece preferito un più comodo, tranquillo e conveniente status quo delle cose, di chi dalle sue parole di denuncia in difesa della legalità e del bene comune si sentiva interrogato e messo in discussione. Quanto male ha dovuto subire per questo! Chi gli stava vicino lo sa bene quanto dolore ha dovuto patire, tanto che anche il suo corpo ne ha risentito.
Gli chiediamo allora perdono. Glielo chiediamo a nome di questi, e anche nostro, se qualche volta non abbiamo saputo essergli abbastanza vicini, se siamo rimasti un passo indietro, lasciandolo solo.

Come educatore, Enzo ha sempre creduto nella forza propositiva e creativa dei giovani e non ha mai distolto il suo sguardo, attento e fiducioso, da quei “bravi ragazzi” di LED, degli educatori di AC e degli altri gruppi giovanili. Si rattristava quando avvertiva nei loro occhi il senso di vuoto e smarrimento, di disillusione, di perdita di speranza, di disinteresse ai problemi che li circondavano. Per questo, da grande sognatore qual era, lanciò pubblicamente il suo grido di incitamento ai giovani pronunciando queste parole: 
“Voi giovani non siete il futuro. 
Voi siete il presente!
I sogni… Noi viviamo di sogni. Tutta la vita è un grande sogno che ognuno cerca di realizzare. Se perdiamo i nostri sogni, perdiamo anche il senso della vita. Io credo che il danno più grosso fatto alle nuove generazioni, il tradimento, è stato quello di farvi smettere di sognare, di farvi accontentare del minimo, di farvi vivere solo la quotidianità senza la visione, l’ambizione dei grandi orizzonti. 
… Il grigiore, il fango, non potranno mai avere ragione della luce dei colori della grande bellezza che voi siete.”

Caro Enzo, ci hai lasciato ora il compito arduo di portare a termine i tanti sogni che ancora conservavi nel cassetto. Sarà difficile per noi farlo senza di te, ma ti assicuriamo che moltiplicheremo i nostri sforzi per realizzarli. 
Ci rammarica tanto che tu non abbia potuto vedere completata la Stele sul lungomare di Ponente intitolata ai Costruttori di Pace, da te e tutti noi fortemente desiderata per onorare il nostro tanto amato vescovo don Tonino. Siamo certi che ti godrai lo spettacolo dall’alto insieme ai cari amici Angelo e Guglielmo che ti hanno preceduto a questa nuova vita, sapendo in cuor tuo che quella stele è a pieno titolo dedicata anche a voi, Beati Costruttori di Pace della nostra città.

Osservatorio per la Legalità e la difesa del Bene Comune di Giovinazzo




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