A Terlizzi, occasione persa per lo ius soli

Molfetta,19/04/2018

Alla c.a. del Sindaco e degli Ill.mi Consiglieri comunali del Comune di Terlizzi

Egr. Sig. Sindaco,

abbiamo appreso con amarezza la decisione, presa dal Consiglio Comunale del 29 Marzo u.s., di non approvare il seguente o.d.g.:  Mozione assunta al protocollo generale dell’Ente al n. 1727 del 24 gennaio 2018, avente per  oggetto: “Conferimento della cittadinanza onoraria ai figli di immigrati nati in Italia e residenti e domiciliati a Terlizzi”.

La succitata mozione faceva riferimento ad un documento scritto dall’Ufficio socio-politico diocesano di AC dell’8 gennaio u.s., protocollato presso l’Ufficio Protocollo comunale l’11 Gennaio , recante il seguente oggetto: Richiesta ordine del giorno e mozione consiliare in sostegno alla Legge sullo “Ius Soli” (DDL 2092 “Modifiche alla legge 5 febbraio 1992 n. 91 e altre disposizioni in materia di cittadinanza”).

In tale documento si chiedeva che l’Amministrazione comunale potesse creare una “spinta dal basso” in favore di una decisione in merito da parte del Legislatore nazionale e, come atto simbolico, conferire la cittadinanza onoraria, o cittadinanza civica a bambini nati nel territorio italiano da immigrati stranieri e al momento residenti a Terlizzi.

Ci dispiace constatare che la suddetta richiesta sia stata presa in carico solo da alcuni consiglieri di opposizione.

Così come è doloroso constatare che ne sia stata più volte rinviata la discussione fino al 29 Marzo u.s.

Rispettiamo l’esito del voto e la decisione presa, riconoscendo al Consiglio Comunale il ruolo di massima assise democratico-rappresentativa della città

Tuttavia ci preme dire che si è persa un’occasione:

• Di intelligenza politica. In vista dell’arrivo del Papa sarebbe stato onorevole risultare il primo dei quattro comuni della Diocesi, tra l’altro la Diocesi di don Tonino, ad aver approvato la mozione che fa riferimento e recepisce il Magistero della Chiesa e del Vangelo più volte sottolineato dallo stesso Pontefice;

• Di virtuosità/avanguardia politica. Terlizzi sarebbe stata tra quegli Enti Locali, sensibili a queste tematiche di riconoscimento di diritti civili. Questi Comuni avrebbero costituito la “spinta dal basso”, affinché il Legislatore nazionale prendesse una decisione in merito alla proposta di legge sullo Ius Soli, necessità per il nostro Paese, da tempo finita nel dimenticatoio dell’agenda politica del Parlamento italiano.

• Di cura e umanità. Terlizzi si sarebbe dimostrata accogliente e integrante verso quei bambini, ragazzi ed adolescenti, 152 in tutto, nati in Italia da genitori stranieri e residenti nel territorio comunale.

Ci rammarica la superficialità con la quale l’Amministrazione comunale ha voluto “archiviare la pratica”.

Sarebbe stato opportuno e auspicabile affrontare il tema, seppur complesso, con una discussione serena e partecipata, in cui ogni singolo Consigliere comunale avrebbe potuto apportare un parere personale, anche libero dalle logiche di partito e di schieramento.

Invece  l’Amministrazione si è limitata a liquidare la fastidiosa faccenda leggendo un comunicato da parte della Consigliera comunale Annalisa Mancazzo, nel quale si affermava l’impossibilità di concedere la cittadinanza onoraria perché il Cerimoniale del Comune di Terlizzi all’articolo 7 conferisce la cittadinanza onoraria “nei confronti di una persona non residente nel territorio comunale in virtù di particolari benemerenze acquisite in campi culturali, scientifici, umanistici o per altre rilevanti motivazioni. ”

Pertanto – prosegue la nota – accogliere la mozione “significherebbe tradire lo spirito del regolamento cerimoniale”, risultando “un inutile surrogato”.

Ma la mozione, così come il documento elaborato dall’Ufficio socio-politico e protocollato l’11 Gennaio u.s., non parlava di cittadinanza onoraria o cittadinanza civica? La mozione non proponeva forse di trovare una formula per promuovere un atto di indirizzo politico volto all’inclusione e all’integrazione?

Tale atto sarebbe stato di auspicio per un effettivo riconoscimento della cittadinanza italiana da parte del Legislatore nazionale.

Ci si è fossilizzati sul nome piuttosto che sulla sostanza del provvedimento da prendere e ce ne dispiace.

Infine crediamo sia il caso di soffermarci anche sulla chiusa della nota in cui si scrive che: “Un tema che per la sua portata va affrontato nelle opportune sedi legislative analizzando il fenomeno in tutti i suoi aspetti sociali ed economici e soprattutto al netto delle prese di posizione pretenziose ed ideologiche”.

A tal proposito ci preme puntualizzare che ciò che da voi è definito “prese di posizione pretenziose ed ideologiche” è per noi la ferma e decisa volontà di seguire ed incarnare gli insegnamenti del Vangelo e del Magistero della Chiesa, compito primario di un aderente di Azione Cattolica e, prima ancora, di un cristiano. Se ciò sia ideologico, o pretenzioso, possiamo dirci onorati di essere definiti in tale modo.

Ricordiamo che la nostra richiesta risponde, nel nostro piccolo, sul nostro territorio, all’invito che più volte ci è stato rivolto da Papa Francesco, il quale, nel suo ultimo messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato ha, con forza, ribadito che “nel rispetto del diritto universale a una nazionalità, questa va riconosciuta e opportunamente certificata a tutti i bambini e bambine al momento della nascita”.

Ci dispiace notare come gli insegnamenti del Servo di Dio don Tonino Bello, profeta della pace e dell’accoglienza, di cui celebriamo il 25° anniversario del dies natalis, con l’inattesa presenza del Santo Padre Francesco, e alla cui celebrazione le amministrazioni dei quattro paesi della diocesi non mancheranno di presenziare ufficialmente, non siano rimasti nel cuore e nei gesti di noi suoi fedeli, in modo che a chi ha avuto l’onore di conoscerlo non rimanga solo un pio ricordo.

Ci teniamo, infine, a precisare che continueremo come AC diocesana a tenere alta l’attenzione sul tema attraverso la promozione di percorsi formativi ed informativi all’interno delle nostre associazioni, dell’amata Terlizzi e delle città di Molfetta, di Ruvo di Puglia e di Giovinazzo.

Il Presidente Diocesano

Dott.ssa Nunzia Di Terlizzi

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Il responsabile dell’Ufficio Socio-Politico

Arch. Graziano Antonio Salvemini

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Il Coordinatore cittadino di Terlizzi

Sig. Pasquale Ricciotti

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Qui trovate la lettera mandata ai quattro consigli comunali




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