PER UNA RINNOVATA PARTECIPAZIONE

L’Azione Cattolica diocesana consegna

alla riflessione degli elettori e dei partiti i Codici Etici

L’Azione Cattolica diocesana, in previsione della tornata elettorale che si terrà il prossimo mese di giugno e che interesserà le città di Molfetta, Terlizzi e Giovinazzo per il rinnovo dei relativi consigli comunali e l’elezione dei rispettivi sindaci, intende porgere all’attenzione di tutti i cittadini elettori e dei partiti e gruppi politici, i Codici Etici, già proposti nelle precedenti tornate elettorali amministrative delle città della nostra diocesi.

I codici etici vogliono essere uno strumento di stimolo, riflessione e riferimento innanzitutto per coloro che si candidano ad essere protagonisti della politica cittadina, perché si chiede loro di fare di temi quali la legalità, la trasparenza, l’etica, la difesa dei più deboli, la salvaguardia del Bene Comune, prassi quotidiana per le proprie scelte politiche ed amministrative.

Ma i codici etici vogliono essere soprattutto un importante elemento di riflessione per tutti i cittadini, specie quanti si affacciano per la prima volta al voto o sono ormai dissuasi e sfiduciati al punto di preferire l’astensionismo;  è ai cittadini che pertanto si rivolge l’invito a partecipare al voto perché è un nostro diritto, conquistato con lotte e spargimento di sangue, e perché è l’unico modo per difendere i nostri diritti, l’unico modo per essere gli artefici del nostro domani e del futuro dei nostri figli.

Tuttavia, non solo è importante partecipare al voto, ma è necessario votare liberamente e con responsabilità; un voto “libero” è un voto determinante, perché può essere usato sempre da chi lo esercita per vigilare e per pretendere una amministrazione giusta, etica, trasparente. È anche questo un modo per l’Azione Cattolica di vivere “fino in cima” la propria missione di formazione di una laicità matura, responsabile e consapevole, da ritenersi altresì coerente con l’auspicio ad interessarsi ad una politica con la P maiuscola rivolto agli aderenti di AC da Papa Francesco domenica 30 aprile u.s. in occasione dell’incontro-festa per i 150 anni di vita dell’Azione Cattolica.

Non sembri strano questo invito rivolto all’associazione da Papa Francesco e soprattutto non sembri in contrapposizione con la “scelta religiosa” compiuta statutariamente negli anni ‘70. In un momento di grandi fermenti culturali e sociali per il nostro Paese, quale la metà degli anni Settanta, Vittorio Bachelet descriveva la scelta religiosa come la cornice migliore per permettere ai credenti di «vivere la loro vita di fede in una concreta situazione storica, ad essere “anima del mondo”, cioè fermento, seme positivo per la salvezza ultima, ma anche servizio di carità non solo nei rapporti personali, ma nella costruzione di una città comune in cui ci siano meno poveri, meno oppressi, meno gente che ha fame» (V. Bachelet, Azione cattolica e impegno politico, 1973, in Scritti ecclesiali, Ave 2005).

Bene si inserisce in questa cornice, pertanto, l’invito rivolto da Papa Francesco: «sentite forte dentro di voi la responsabilità di gettare il seme buono del Vangelo nella vita del mondo, attraverso il servizio della carità, l’impegno politico, – mettetevi in politica! ma per favore nella grande politica, nella Politica con la P maiuscola! – attraverso anche la passione educativa e la partecipazione al confronto culturale».

L’Azione Cattolica in questi 150 anni di storia ha dato un forte contributo in molti ambiti importanti della vita del nostro Paese: ha formato le coscienze di cittadini e cittadine che hanno lottato nell’antifascismo e nella Resistenza, lavorato attivamente nelle istituzioni e nei sindacati, nella lotta alla mafia e per lo sviluppo del Sud, nella magistratura e nei movimenti degli studenti, nelle riforme sanitarie e in quelle della scuola, nella lotta alla povertà e nell’emancipazione delle donne. Ci sono persone che si sono formate in Azione Cattolica fra i presidenti della Repubblica, in Parlamento, nelle amministrazioni locali; ce ne sono tra i volontari della Caritas e in molte altre associazioni, non necessariamente cattoliche, nelle periferie, nelle parrocchie, nelle cooperative, nelle università, nelle aziende: è in tutto questo che si radica la scelta religiosa.

Un’AC che sta nella Politica è un’associazione che educa i cittadini ai nuovi stili di vita, come fatto in questi anni con le campagne associative; è un’associazione che promuove e partecipa attivamente a contenitori istituzionali e/o civici (quali l’Osservatorio per la legalità e la difesa del Bene Comune a Giovinazzo, il Presidio di Libera a Molfetta e Terlizzi, la Consulta Femminile, il Forum Molfetta Accogliente e il Forum Agenda XXI a Molfetta); è un’associazione che ascolta, collabora, contribuisce, studia, si interroga, si documenta sui temi più importanti che l’attualità pone sui tavoli della quotidianità (genere, povertà, famiglia, inizio/fine vita, ecc), temi che non possono non interrogare la Chiesa e ogni singolo credente.

Un’AC che sta nella Politica ritiene doveroso fornire questi Codici etici alla riflessione comune, per aiutare nella formazione alla corresponsabilità della costruzione del Regno di Dio, già ora già qui, quei laici che hanno deciso di stare nel mondo avendo in una mano il Vangelo e nell’altra il giornale.

La Presidenza diocesana di Azione Cattolica

Cliccando sui seguenti link sarà possibile scaricare i codici etici sia per gli elettori che per i partiti politici

Codice Etico ELETTORI
Codice Etico ELETTORI
Codice Etico ELETTORI.pdf
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Dettagli

Codice Etico PARTITI POLITICI
Codice Etico PARTITI POLITICI
Codice Etico PARTITI POLITICI.pdf
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