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"La buona politica per il bene comune"

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Intervento di Franco Miano al Seminario promosso dal Forum delle persone e delle Associazioni di ispirazione cattolica nel Mondo del Lavoro (Todi, 17 ottobre 2011).
La giornata di Todi, promossa dal “Forum delle persone e delle associazioni d’ispirazione cattolica nel mondo del lavoro”, al cui invito a partecipare l’Azione Cattolica ha aderito, rappresenta per i cattolici italiani un passo avanti. Un passo nella direzione della ricerca delle forme adeguate di traduzione di un comune sentire da parte di associazioni, gruppi e movimenti, che, pur con finalità differenti, avvertono la necessità, per il bene del nostro Paese, di trovare modalità di coordinamento, di iniziativa comune, che possano consentire, nel senso pre-politico, di avere una soggettività che sappia proporre, a partire da un’«antropologia illuminata dalla fede e dalla ragione», percorsi di buona politica. Lo ha sottolineato il cardinale Angelo Bagnasco nel suo intervento al Forum, per poi ricordare ai presenti un passaggio centrale del documento conclusivo della Settimana sociale di Reggio Calabria: «Noi tutti, come Chiesa e come credenti, siamo chiamati al grande compito di servire il bene comune della civitas italiana in un momento di grave crisi (…). Vedercelo affidato può stupire e richiede prudenza, ma non deve generare paura o peggio indifferenza».
La giornata di Todi è un’occasione importante, perché offre alle grandi realtà del laicato cattolico italiano l’opportunità per ridire non tanto che “ci siamo e vogliamo contare”, ma che ci siamo e vogliamo servire il bene del Paese e della sua comunità, come del resto è nella storia dei cattolici italiani. «Né indignati, né rassegnati», ha efficacemente detto il card. Bagnasco. Pronti, dunque, a rilanciare il nostro impegno, innanzitutto educativo. La questione educativa è e resta, infatti, per l’Azione Cattolica, la questione delle questioni, affrontarla con coraggio è la via maestra per rilanciare l’Italia, per dare un futuro alle giovani generazioni.
Lo abbiamo scritto nel recente Messaggio indirizzato al Paese, in occasione della festività di San Francesco, co-patrono dell’Italia e dell’Azione Cattolica: occorre «un nuovo patto educativo che leghi in modo indissolubile e verificabile i comportamenti dei cittadini con quelli dei responsabili della cosa pubblica». Crediamo infatti che esista, «una singolare sinergia tra le scelte personali e il sentire collettivo, e che dai territori, dalle comunità, possa nascere uno stile nuovo di cittadinanza e di convergenza tra le forze sane della nazione, capace di rinnovare nelle fondamenta l’intero Paese». Sarà questo a consentire un agire politico più aperto alla gratuità e animato da una viva tensione etica; per rendere più facile il ritrovarsi della politica su un terreno comune di valori e regole a sostegno della dignità della persona e della convivenza civile.

In questo senso, vorrei sottolineare tre ambiti fondamentali e tipici del contributo che l’Azione intende offrire e che vanno a coniugarsi con lo sforzo di traduzione che ci è richiesto dei grandi e primari principi dell’etica della vita individuando le conseguenze che da essi derivano, in termini di socialità e solidarietà, in particolare di attenzione per la famiglia e il lavoro.

Unità e comunione ecclesiale
Occorre anzitutto, ponendosi il problema dell’unità politica dei cattolici, far crescere il senso vivo di un’autentica comunione ecclesiale. Spesso siamo distolti dallo sforzo di cogliere e di accogliere tale dono affinché possa portare veramente frutto. L’unità di associazioni, gruppi, movimenti, realtà ecclesiali diverse si alimenta in quella tensione alla comunione che trova già nella vita delle comunità ecclesiali il suo primario e fondamentale banco di prova senza il quale altre forme di unità rischiano di essere meno fondate e significative, quasi giustapposte. L’Azione Cattolica è da sempre in prima linea su questo fronte.

La centralità del territorio
Appare poi centrale l’attenzione e la cura per il “locale”. L’Ac è indubbiamente un’associazione nazionale, ma la scelta di essere presente in modo capillare in ogni angolo del Paese fa del suo amore per la chiesa particolare ragione di attenzione per il territorio e i territori. L’Azione Cattolica, dunque, ama la propria chiesa e ama la propria terra, o – per meglio dire – coloro che vivono su quella terra. Ama i luoghi, le realtà, le situazioni, il tempo attuale, con le sue caratteristiche, positive o negative. L’amore per la chiesa locale, insomma, porta con sé l’amore per il territorio, stimola a operare in modo che in ogni luogo vi sia una “vita buona”, anche nel territorio più problematico, caratterizzato da difficili questioni sociali ed economiche, o segnato dalla criminalità e dall’illegalità. Se avvertiamo con forza, cioè, di essere parte viva di una Chiesa locale e, allo stesso tempo, di una terra specifica, dobbiamo sentire i luoghi in cui operiamo e le persone che in essi vivono come affidati a noi dal Signore.

La formazione globale
Perché tutto ciò sia possibile, si rivela fondamentale una formazione globale, a tutto tondo, capace di “costruire” una persona integrale, e non frammentata, che viva una vita buona nella Chiesa, ma anche nel suo Paese e nel suo territorio. Una formazione che, a partire dalla Parola e dal Magistero sociale, educhi anche alle responsabilità civili, facendo appassionare al bene comune. Una formazione che faccia comprendere la necessità di evitare interessi di parte, sentendosi invece componenti di un tutto (comunità, società), che ha bisogno dell’apporto e della dedizione di ciascuno. Una formazione che consenta di acquisire uno sguardo capace di penetrare nelle pieghe del vissuto, di abitare criticamente i linguaggi dell’oggi, di conoscerli e utilizzarli profeticamente.

È uno sforzo non semplice, che però l’AC sta cercando di compiere, attraverso molteplici iniziative ed esperienze attuate a livello nazionale, ma anche diffuse sul territorio. Si tratta di segnali, che fanno comprendere come sia possibile divenire capaci di dare concretezza ai principi e ai valori nella convivenza civile a cui si è chiamati. Con questo spirito ci disponiamo a vivere questo importante momento di ricerca comune che la giornata di Todi propone.




Url: http://www.acmolfetta.it/web/2011/10/19/la-buona-politica-per-il-bene-comune/