Ai Presidenti parrocchiali di Giovinazzo
Ai Parroci e Assistenti di Giovinazzo
Cari amici,
all’indomani della marcia organizzata a Giovinazzo dal Comitato per la salute pubblica – No alla discarica e del Consiglio comunale del 9 gennaio, che ha sancito il ritiro dell’ordinanza sindacale n. 62 del 6 novembre 2014, desideriamo condividere con voi alcune riflessioni, scaturite alla luce di questi due ultimi mesi, vissuti, per la nostra Associazione cittadina e diocesana, nell’occhio del ciclone. Intanto vogliamo ribadire con forza e convinzione la scelta, espressa nell’ultima assemblea elettiva di “stare” nei luoghi e nelle realtà che si occupano del nostro territorio. Non importa quanto questo “stare” e partecipare attivamente sia difficile, spesso foriero di fraintendimenti, incomprensioni, commenti, interpretazioni e letture non sempre positive. La partecipazione dell’Azione Cattolica in realtà come l’Osservatorio a Giovinazzo o Libera a Molfetta, è segno di una presenza attiva nel nostro tempo e del nostro territorio, che senz’altro comporta e richiede di sporcarsi le mani, con la quasi ovvia conseguenza di divenire agli occhi dei più “segno di contraddizione”. Abbiamo la consapevolezza che vivere quotidianamente la storia e la geografia, con i problemi seri e concreti dell’oggi e delle nostre città, con le attese e le istanze delle persone che ci vivono a fianco, occuparci di politica, nella sua nobile accezione e confrontarci con esperienze, idee e pensieri altri e di altri, provando a fare sintesi insieme, non ci mette al riparo da errori e limiti che ogni esperienza umana porta con sé, anzi, ci sottopone spesso al giudizio, all’approvazione e più ancora alla disapprovazione, all’accusa, sempre pronta ad essere sfoderata, di stare facendo campagna elettorale. Eppure non vogliamo rinunciarvi, certi che è così che si vive la laicità, misurandoci nella difficile arte del discernimento, che comporta, è vero, prudenza, ma mai astensionismo e richiede comunque e sempre di scegliere la strada che promuove il bene comune e percorrerla fino in fondo. Non possiamo e non vogliamo essere tiepidi, anche a rischio di sbagliare. Del resto, sottolineiamo che nell’Osservatorio, per esempio, ci rappresentano aderenti di provata fede, gente che lavora da sempre nelle nostre comunità parrocchiali, evidentemente ritenuta degna di fiducia, considerati i compiti educativi e pastorali che le stesse comunità hanno loro affidato nel corso degli anni. Riteniamo che la stessa fiducia meritino oggi, nel ricoprire questo delicato ruolo di impegno nel sociale. Un’ultima parola va spesa a favore della persona che, più di ogni altro in questa vicenda ha subito in silenzio illazioni, proteste, rimproveri, dubbi di ogni genere rivolti all’onestà intellettuale e umana della sua azione. Ringraziamo il nostro Enzo Castrignano, che ha scelto il silenzio dignitoso di fronte ai ripetuti attacchi alla sua persona, proseguendo il suo servizio alla comunità ecclesiale e cittadina.
Molfetta, 20 gennaio 2015 La Presidenza diocesana