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Giovedì 25 aprile, ore 2024
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La R.E.S.A. dei conti – voce ai protagonisti

La Festa dell’Accoglienza si è conclusa da ormai una settimana.

Con ancora vivo nel cuore il ricordo di due giornate indimenticabili, passate assieme ai giovanissimi, abbiamo chiesto proprio a loro, che sono stati i grandi protagonisti, di lasciarci alcune impressioni.

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“Lunedì 19 luglio per la prima volta abbiamo partecipato alla festa dell’Accoglienza “La R.E.S.A. dei conti” in quanto aderenti del gruppo giovanissimi della parrocchia Cuore Immacolato di Maria. É stata un’esperienza molto bella e, nonostante fosse la nostra prima volta, abbiamo subito fatto amicizia o rafforzato i legami con chi conoscevamo già, sentendoci parte del gruppo e divertendoci molto con le diverse attività svolte.

Partendo dal sagrato della nostra parrocchia abbiamo fatto una caccia al tesoro per la città, seguendo degli indizi. Non ci ha fermate la pioggia e siamo giunte alla fine del percorso. Al termine del momento di preghiera in Cattedrale, ad ogni parrocchia é stato assegnato un premio in base ad una particolare caratteristica del video, precedentemente creato, avente come tema la lavorazione del “pane dell’Accoglienza”.

Questa festa è stata il punto di incontro per ragazzi coetanei che hanno avuto la possibilità di creare un bel rapporto di conoscenza. Non vediamo l’ora di ripetere questa bellissima esperienza che, anche se durata 2 ore, è stata molto bella e coinvolgente grazie all’Equipe Giovani diocesana.”

Ilaria Germinario, Mahlet Paparella, Simona Gianfrancesco

 

“È stata una giornata indimenticabile! Quest’anno la festa dell’accoglienza, come tutti sappiamo, si è dovuta tenere d’estate, precisamente il 19 luglio e nonostante ciò pioveva come ogni anno.

Ci siamo incontrati circa alle 18.30 e subito abbiamo fatto una foto con una cornice in cui erano scritti vari hashtag, subito dopo siamo stati divisi in tre squadre: rossi, gialli e blu così da poter iniziare subito la caccia al tesoro. Io ero nella squadra rossa e purtroppo come le altre due squadre siamo riusciti a completare solo due tappe dato che pioveva molto.

Alla fine ci siamo ritrovati tutti nel teatro della Santa Famiglia così da poter proclamare il premio per i vincitori, anche se alla fine avevamo vinto tutti, divertendoci e condividendo questa esperienza. Il premio erano dei buoni di pane sospeso da regalare alla Caritas parrocchiale per chi ne avesse bisogno. In seguito abbiamo fatto un momento di preghiera alla fine di questo ci hanno regalato un portachiavi come simbolo di questa festa indimenticabile.

Ci siamo divertiti molto e per questo vorrei ringraziare chi ha contribuito alla realizzazione di questa festa, spero che presto tornerà tutto alla normalità così da poter festeggiare come prima.”

Tiberia Sasso, Parrocchia Santa Famiglia – Molfetta

 

“Tutto parte da semplici passi, noi giovani che proseguiamo sul cammino della vita, sperimentiamo come giusto che sia quello che per noi debba essere la strada posta da Dio.

Ed è qui che comincia la nostra storia: 21 Luglio.

Festa dell’accoglienza.

Prima tappa, punto di incontro.

Il ritrovamento in parrocchia testimonia che noi non abbandoniamo l’idea e che continuiamo ad avere speranza nel sperimentare senza problemi il nostro percorso, ci si incontra per chiacchierare e parlare del più e del meno, la cosa più bella è l’essere uniti non come squadra ma come gruppo, non ci sono distinzioni di fasce d’età tanto meno di importanza; siamo nel XXI secolo e il bisogno di fare distinzione classificandosi con schemi a piramide o razze fa solo per animali e progetti non per le persone.

Escludendo incidenti e ritardi, sani e salvi arriviamo al primo ostacolo: il sentirsi apprezzati.

Gruppi diversi, tante persone, visi familiari e così tanto timore di esporsi al pubblico per paura di non essere accettati per come siamo o esser giudicati, come ho ben già detto siamo ancora nella fase della sperimentazione e chi ha già superato questo grande scalino sapeva come aiutarci; per prima cosa il timore era sparito grazie a un po’ di sarcasmo e accoglienza, quello che si aspettava una distinzione diventa una unica famiglia, smistandoci tra varie parrocchie e nominando le squadre con colori naturali.

Sull’attenti pittori! Qui abbiamo il giallo, verde, blu e rosso… chi ha la tela?

La sorpresa era stata svelata, qui c’era in ballo una caccia al tesoro con tanto di premio, chi non diventa un personaggio accanito pur di vincere a tutti i costi ciò che ci aspetta? Di certo noi.

Si fa per dire… si scherza amici di chiesa.

Come si può già immaginare in ogni caccia a tesoro ci sono varie sfide da fare, nel mentre si socializzava per risolvere il primo indizio siamo giunti alla stazione, una prova nuova e tanta voglia di lavarsi le mani mai provata in vita propria, essa consisteva nel mettere le mani dentro un impasto, sembrava di vedere una nonna presa da stendere l’impasto delle orecchiette, fatto sta che noi siamo già immedesimati in chef ma questo è un lavoro segreto; dopo aver superato la sfida e preso ciò che serviva per poi formare il prossimo percorso si continuava a socializzare accaniti.

Ed eccoci arrivati al Calvario dove ad aspettarci c’era una sfida bella e buona: il dialetto.

Chi non ha un nonno che parla solo e perennemente in dialetto, scopri nuove parole mai sentite prima tipo “Uacch” che significa sedano o “Mir” che è il vino e così via ma questa volta non era solamente il dialetto il problema ma i proverbi… fatto sta che abbiamo superato anche quello.

Non sveleremo il nostro asso nella manica!

Acqua in bocca oltre al nostro segreto era persino soprannominato il nome dello stand, tutto calcolato. Piccoli prodigi.

Siamo arrivati sani come pesci nella piazzetta scout, chi lo avrebbe mai detto che questa volta dovevamo prendere alla lettera il ” sani come pesci ” e bene si, c’erano di mezzo animali e imitazioni, spettacoli teatrali e per chi volesse fare l’attore tra qualche anno poteva imitare una rana o un maiale anziché l’albero delle solite recitazioni elementari; qui ci vuole esperienza.

Ultimo e importante è l’ultima tappa, il ritorno alla base di noi soldati e cosa se non più importante era la ricerca del tesoro!

Ci siamo cimentati lì a controllare come bimbi curiosi ogni angolo nascosto della chiesa, persino nelle erbacce e sotto le piante nel caso ci fosse qualche sorpresa nascosta, eravamo primi e come nelle gare non si lasciava mai vincere l’avversario, tantomeno quando eravamo in vantaggio eppure…ce l’abbiamo fatta.

Abbiamo trovato il tesoro!

Per buona causa era un buono per procurare del cibo ai bisognosi e per chi non poteva permetterselo, alla fine abbiamo ricavato anche noi i nostri meriti con il primo posto in classifica al video ricetta del pane.

Ci siamo fatti valere e non sveleremo i nostri assi nella manica anche perché non c’erano, siamo stati onesti e abbiamo vinto con successo; tutto il concluso con l’ultima preghiera e il saluto finale.”

Maria Simona Lorusso, Parrocchia Immacolata – Giovinazzo

 

“Partecipando a questa festa dell’accoglienza, basandomi su un’esperienza personale ho imparato a non sottovalutare le cose comuni della vita come il pane, che all’apparenza possono sembrare qualcosa di non importate per noi che possiamo averlo ogni giorno, ma può essere di estrema importanza per qualcuno che magari non può permetterselo.

È stato anche così bello scoprire come un semplice pezzo di pane può trasmettere felicità ad una persona.

Ringrazio per averci fatto vivere quest’esperienza.”

Giada Spadone, Parrocchia Immacolata – Terlizzi

 

“L’accoglienza è un’apertura: ciò che così viene raccolto o ricevuto viene fatto entrare, in una casa, in un gruppo, in sé stessi. Accogliere vuol dire mettersi in gioco, e noi tutti insieme abbiamo giocato e ci siamo divertiti in modo sano, nel rispetto reciproco, durante la settimana compresa tra il 19 e il 25 luglio, in occasione della Festa dell’Accoglienza 2021.

La settimana è iniziata con la realizzazione, da parte dei ragazzi di varie parrocchie, (della diocesi di Molfetta, Ruvo, Giovinazzo e Terlizzi) delle “videoricette Pane dell’accoglienza 2021”. In questo modo i ragazzi hanno potuto dare sfogo a tutta la loro creatività stando insieme dopo mesi di isolamento. È stata una grande soddisfazione ricevere degli attestati di premiazione come prova del loro impegno.

E infine la resa dei conti…

Accompagnati dagli educatori, i ragazzi, hanno partecipato a una caccia al tesoro attraverso Ruvo, guidati da degli indovinelli, alla scoperta di angoli nascosti della loro città. Divisi in squadre, hanno avuto l’occasione di socializzare tra loro, questa volta con un gruppo più ampio formato da ragazzi delle varie chiese. Il vero protagonista dell’attività è stato il gioco di squadra, perché i ragazzi hanno potuto fare affidamento l’uno sull’altro, scoprendo il piacere di gioire insieme per le prove superate che hanno portato alla conquista di un premio. Il buono di pane sospeso, in linea con lo spirito della festa, è stato devoluto ad un’associazione benefica, e questa è stata la più grande soddisfazione dei ragazzi.

Chi accoglie rende partecipe gli altri di qualcosa di proprio, si offre, si spalanca verso l’altro diventando un tutt’uno con lui. È questo che è stato loro offerto e hanno voluto offrire nella festa dell’accoglienza, il desiderio di accogliere altri giovani e giovanissimi, e arricchirsi reciprocamente nelle loro diversità.”

Francesca Berio e Giovanna Fracchiolla, Parrocchia Santa Famiglia – Ruvo

 

Come equipe diocesana ci teniamo a ringraziare gli animatori dei ragazzi perché queste feste sono state la conclusione di un percorso di quattro incontri nei quali i ragazzi, nonostante le note difficoltà, si sono preparati al meglio per comprendere appieno il significato di accoglienza in tutte le sue sfaccettature.

Inoltre ci teniamo a ringraziare i panicifi delle quattro città che hanno messo a disposizione i buoni per il pane sospeso e i nostri amici Vaia, IncoMolfetta, don Roberto Fiscer e Fondazione Opera Santi Medici Cosma e Damiano per averci accompagnato fino alla R.E.S.A. dei conti.

copertina

Galleria fotografica

 L’equipe diocesana del Settore Giovani




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