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Martedì 23 aprile, ore 2024
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Economia solidale

Si è realizzato venerdì 4 giugno nella “sala Zoom” dell’AC diocesana, il convegno sul tema Relazioni per una economia solidale – “L’esperienza dei Gruppi di acquisto Solidale” organizzato dall’équipe diocesana del Settore Adulti. Una ricerca di senso e di attenzione sulla complessità del mondo con l’obiettivo di coinvolgere gli adulti del settore ad allargare la visione nel vasto campo dell’economia solidale e a ragionare insieme sui nodi critici che l’accompagnano.   

In questo momento di cambiamento una economia del noi rispettosa delle persone e dell’ambiente può diventare strumento di risposta alla crisi che tutti avvertiamo insostenibile per tante fasce sociali, aiutarci a comprendere meglio le disuguaglianze e l’insostenibilità del nostro sistema attuale per costruire insieme nuove prospettive di alleanze da promuovere e potenziare.

La riflessione introduttiva di don Gianni Fiorentino, Assistente Unitario e anche Assistente del Settore Adulti dell’Azione Cattolica diocesana, e la relazione della dott.ssa Virginia Meo, responsabile della Rete Italiana Economia Solidale, hanno spalancato un mondo di pluralità esperienziali, di principi e pratiche straordinariamente significativi per comprendere che sia più che maturo per i nostri gruppi il tempo di un percorso nel vasto campo delle esperienze in cui si muovono i Gruppi di Acquisto Solidale. Questi concentrano già la loro azione su molti territori basandosi su esperienze concrete e consolidate.

L’intervento di don Gianni ha richiamato le Encicliche di Papa Francesco: Evangelii gaudium,  Laudato si’, Fratelli tutti . Aiutato dai riferimenti evangelici e biblici ha sottolineato l’urgenza di un processo di umanizzazione dell’economia per superare le disuguaglianze; una solidarietà attiva per riconoscere il volto del fratello suo simile. “L’immigrato non chiede tanto affetto quanto effetto”, tendergli la mano significa riconoscergli dignità. Il principio della responsabilità, della carità (movimento del cuore) rendono prossimo l’altro, partecipe al bene comune, volto di giustizia, volto di carità, volto di azione politica. La gestione di una economia che cresce senza regole provoca disastri ( Laudato si’) e l’immagine biblica della Torre di Babele rende bene l’esempio: una attività svolta più con l’attenzione rivolta ai mattoni perché non si rompano che non alle persone rese schiave. Ecco dunque il volto sfigurato della nostra economia; l’uomo di oggi si presenta ricco di tanti talenti ma privo di valori, dunque l’urgenza di ripensare la scienza economica per ricondurla alla persona.

La dott.ssa Virginia Meo ha presentato una economia di cooperazione e solidale come apparato di garanzia per le aziende che vi aderiscono. Bisogna realizzare un cambiamento del sistema per dare svolta alle permanenti crisi economiche e ambientali attivando pratiche e cura per cambiare il clima; pratiche trasformative di salvaguardia dei beni comuni individuando politiche che apportino reale cambiamento di giustizia sociale, restituzione di valore e vita al lavoro mettendo al centro le persone nell’interesse delle generazioni presenti e future.

Ha infine elencato gli anticorpi sociali: commercio equo solidale, piccola distribuzione organizzata, Banche etiche, ri-pubblicizzazione dei beni comuni (acqua, terra, servizi pubblici essenziali) cooperative di energia rinnovabile….

Il saluto e l’intervento del nostro Vescovo Mons. Domenico Cornacchia ha concluso la serata. Egli ha raccomandato con calore l’impegno di molti e non di pochi in questi ambiti di economia solidale, di etica sociale e giustizia. Ha incoraggiato anche a porre domande a coloro che governano e gestiscono filiere di produttori e agricoltori perché questi temi vengano difesi e promossi. Da soli siamo perdenti.

Una nuova visione dunque, una nuova sfida che dovrebbe portare a farci cambiare logica e convincere tutti, dopo confronto e discussioni, ad accogliere la proposta come opportunità individuandone i punti di forza e al tempo stesso mettere a nudo i punti di debolezza dell’economia imperante perché si realizzi uno sviluppo inclusivo e realmente sostenibile.  




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