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Giovedì 18 aprile, ore 2024
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Rifugiati a casa mia

Ecco di seguito trvoate una circolare dell’Ufficio caritas: si tratta di un progetto  al quale chiedono l’adesione da parte di famiglie della diocesi disposte ad accogliere rifugiati. Ecco tutte le info:

DIOCESI MOLFETTA-RUVO-GIOVINAZZO-TERLIZZI

Ufficio Caritas

Ai Parroci

Ai Consigli Pastorali Parrocchiali

Ai Religiosi e alle Religiose

All’Azione Cattolica Diocesana

All’Agesci

Al Masci

 

OGGETTO: Rifugiato a casa mia

 

 

All’Angelus del 6 settembre scorso, il Santo Padre “di fronte alla tragedia di decine di migliaia di profughi che fuggono dalla morte per la guerra e per la fame, e sono in cammino verso una speranza di vita”, ci invitava ad essere loro prossimi e “a dare loro una speranza concreta”. Da qui, alla vigilia del Giubileo della Misericordia, l’accorato appello di Papa Francesco “alle parrocchie, alle comunità religiose, ai monasteri e ai santuari di tutta Europa ad esprimere la concretezza del Vangelo e accogliere i profughi”.

Il Giubileo, anno della misericordia, ci regala un tempo di grazia, in cui guardare a “quante ferite sono impresse nella carne di tanti che non hanno più voce perché il loro grido si è affievolito e spento a causa dell’indifferenza dei popoli ricchi”, e riscoprire l’attualità delle opere di misericordia corporali e spirituali, così da costruire nuove strade e aprire nuove “porte” di giustizia e di solidarietà, vincendo “la barriera dell’indifferenza”, come ci ricorda il Santo Padre (Misericordiae vultus, n. 15).

Il gesto concreto che si propone è, appunto, l’accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati.

 

A tal proposito, Caritas Italiana ha approntato un progetto per rispondere all’appello del Papa in un coinvolgimento ben articolato delle comunità cristiane.

Il progetto consiste nella sperimentazione di nuove forme di accoglienza e integrazione all’interno di nuclei familiari o in strutture parrocchiali in cui sia garantito un continuo tutoraggio e accompagnamento della persona accolta da parte di famiglie tutor. La Caritas diocesana avrà comunque la supervisione delle accoglienze, garantendo quanto necessario ad una migliore integrazione tra i beneficiari, le famiglie e le comunità.

Il progetto si configura come un’iniziativa nazionale finalizzata a mettere a punto un modello di accoglienza e integrazione con una duplice finalità: da una lato creare delle migliori condizioni di integrazione dei rifugiati e dall’altro coinvolgere e sensibilizzare le comunità all’accoglienza del prossimo con l’obiettivo di accompagnarlo durante un più specifico percorso di autonomia.

 

E’ importante sottolineare come il nucleo del progetto consiste nell’assegnare centralità alla famiglia, concepita come luogo fisico e insieme sistema di relazioni in grado di supportare il processo di inclusione delle persone che vivono la condizione di richiedenti protezione internazionale e/o di rifugiati.

Nello specifico, si tende anche ai seguenti obiettivi:

 

1. Per i beneficiari: intraprendere percorsi di inclusione sociale mirati all’autonomia in un contesto protetto.

2. Per le famiglie che accolgono: sperimentarsi, attraverso la convivenza con persone provenienti da altri paesi, in un’esperienza di solidarietà e di condivisione.

3. Per le parrocchie (istituti religiosi): sperimentarsi con la comunità cristiana sui temi dell’accoglienza e della mondialità.

 

La Caritas diocesana, selezionerà singoli, famiglie, parrocchie e istituti religiosi in grado di garantire le migliori condizioni per un’accoglienza protetta e finalizzata a percorsi di autonomia delle persone accolte. Inoltre, coordinerà le varie fasi del progetto: informazione, formazione, individuazione degli operatori e facilitatori delle attività, verifica del perseguimento degli obiettivi.

 

Un’importante occasione per vivere insieme ancora una volta la buona esperienza dell’opera di misericordia “accogliere e ospitare il forestiero”, con tutto il carico di responsabilità che questo comporta, ma con la speranza di servire umilmente il Signore, ospite e pellegrino in mezzo a noi.

 

 

Molfetta, 18 ottobre 2015 don Francesco

Mimmo Pisani

Diac. Vincenzo Piccininni

 

 

 

 

N.B. : Le parrocchie interessate devono scrivere una mail all’indirizzo caritasmolfetta@libero.it.

Successivamente saranno contattate per cominciare il percorso progettuale con la forma-

zione.

 

 

 




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Url: http://www.acmolfetta.it/web/2015/11/25/rifugiati-a-casa-mia/