Aria di Natale tutta intorno a noi?

AP2685231_LancioGrandeDurante la seconda e ultima puntata sui dieci comandamenti di Roberto Benigni su Rai 1, l’attore fiorentino aveva dichiarato che la vita è molto più di quello che possiamo capire noi.
Detta così, dopo un discorso ampio e convinto sull’amore e il senso della vita, la sua frase regalava a tutti un carico di speranza e prospettive nuove.
Poi, però, a distanza di pochi attimi ci abbiamo riflettuto e abbiamo dovuto associare quelle stesse parole alla tragedia che ha avuto luogo a Peshawar, in Pakistan, in una scuola pubblica frequentata da alunni tra 6 e 16 anni, figli di membri dell’esercito.
E allora sì, che non possiamo capire come quasi 130 bambini possano essere uccisi, mentre sono a scuola. Sì, che non possiamo capire perché tanta crudeltà ai danni di innocenti. Sì, che non possiamo capire perché i grandi si facciano la guerra e di mezzo debbano andarci i più piccoli. La violenza genera violenza, è storia vecchia. La vendetta genera altra vendetta, è chiaro per tutti.
Solo l’amore può salvare, ma quanto spazio lasciamo a questo comandamento universale?
Cos’abbiamo da imparare da adulti che si ammazzano tra loro e vendicano il proprio dolore provocandone altro in altri adulti, “usando” bambini? Che lezione di vita verrà fuori? 130 studenti uccisi, 141 morti inconsapevolmente e complessivamente.
E le pagine della storia dei nostri giorni continuano a sporcarsi di sangue, ad essere strappate dall’odio, a restare appese alla speranza flebile dell’acclamata pace nel mondo.
È Natale e a Natale si può fare di più, certo. Anche uccidere. È Natale e a Natale si può amare di più, si dice. E allora, come continuare a farlo credere ai bambini?
Quegli studenti sradicati brutalmente dalla loro vita non riprenderanno più a giocare, non riprenderanno più a sognare, non riprenderanno più quel tempo, che rincorrevano tanto. Ne avranno uno eterno.
Questo Natale sarà pesante per tutte quelle famiglie, anche se non sarebbe stato comunque Natale per loro.
E noi, che facciamo? Questa tragedia è anche nostra. A noi il modo migliore per raccontare e alleviare questo dolore dell’umanità.

Molfetta, 17 dicembre 2014

I responsabili ACR Mauro Zaza,
Susanna de Candia, don Silvio Bruno
L’equipe diocesana ACR
La Presidenza diocesana




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