Le fonti normative

Identità dell’Azione Cattolica Italiana della Diocesi di Molfetta Ruvo Giovinazzo Terlizzi

(dall’Atto normativo diocesano, cap.1)

Art.1 – Costituzione, sede e rappresentanza legale

1.
L’Azione Cattolica Italiana della Diocesi di Molfetta Ruvo Giovinazzo Terlizzi (AC) è costituita come associazione ecclesiale formata da tutti i laici che nella Diocesi aderiscono all’Azione Cattolica Italiana; essa è disciplinata dalle norme dello Statuto nazionale dell’Azione Cattolica Italiana (Statuto), dal relativo Regolamento Nazionale di attuazione (RN) e dal presente Atto Normativo Diocesano (AND), approvato dall’Assemblea diocesana secondo quanto disposto dall’art. 21 dello Statuto e dall’art. 14 del RN.

2.       L’Azione Cattolica  diocesana stabilisce la sua sede diocesana in Molfetta, presso l’atrio vescovile, piazza Giovene 4, e mantiene nelle altre città della Diocesi tre sedi cittadine, per attività necessarie alla vita associativa stessa.

3.       Rappresentante legale dell’Azione Cattolica diocesana, sia in ambito ecclesiale sia civile, è il Presidente diocesano in carica, nominato dall’Ordinario diocesano su proposta del Consiglio diocesano, a norma dell’art.22.1.d dello Statuto e dell’art.10.2.c del RN.

 

Art.2 – Scelte qualificanti dell’Azione Cattolica diocesana

1.       La diocesanità: per la sua relazione organica con la Chiesa locale, l’Azione Cattolica diocesana fa propria la dimensione spirituale e missionaria della diocesi e vive in comunione con il ministero del Vescovo offrendo, con la propria soggettività associativa, nei luoghi e negli organismi diocesani, un contributo originale e significativo per elaborare le scelte pastorali della comunità e curarne l’attuazione, in spirito di unità.

2.       La parrocchia, che riconosce come prima esperienza vitale della Chiesa: in essa l’AC testimonia la dimensione dell’unitarietà, intesa come una fraternità contempla(t)tiva, fatta di persone di diversa età e condizione di vita e, attraverso il dialogo, la relazionalità positiva e la solidarietà, si pone a servizio della comunione ecclesiale e della promozione umana e cristiana di quanti la compongono. L’AC intende contribuire al rinnovamento della parrocchia, offrendo occasioni formative e strumenti per ricercare insieme le strade della nuova missionarietà, alla luce degli elementi essenziali della vita cristiana: la Parola, la Liturgia e la Carità.

3.      La missionarietà, che il Papa traduce con “la splendida avventura di far incontrare il Vangelo con la vita”. L’AC esprime la sua missionarietà avviando percorsi autentici di riscoperta della vocazione alla laicità, in cui i singoli credenti, le Comunità e, in esse, l’Associazione, recuperano la capacità di mostrare la Novità del Vangelo attraverso le scelte di vita quotidiana e ordinaria. Scelta missionaria si traduce con scelta formativa rinnovata, a partire dal nuovo progetto formativo dell’Associazione, articolato non soltanto nei tradizionali incontri, quanto in una molteplicità e varietà di esperienze, complementari e modulari, di spiritualità, di approfondimento, di confronto e di servizio. Significa anche prendere atto del contesto socioculturale che non dà più per scontata la fede e avviare gruppi di riscoperta e di ricerca della fede; significa, quindi, farsi attenti ai bisogni dei singoli, con una attenzione particolare alla famiglia e ai giovani, per i quali e con i quali si rende necessario un nuovo modo di pensare la pastorale. Scelta della missionarietà è, per l’AC, farsi attenta ai bisogni dei singoli con una attenzione particolare alla famiglia e ai giovani per i quali e con i quali si rende necessario un nuovo modo di pensare la pastorale; significa, quindi, farsi prossimo di chi non ha la possibilità di provvedere neppure ai suoi più elementari bisogni; significa, infine, adoperarsi per una diffusione sempre più cosciente e capillare di una cultura della giustizia e della pace.

4.      La cultura e il territorio: fa parte della storia associativa diocesana la scelta di animare culturalmente il territorio, nella consapevolezza che, già per il suo stesso carisma, l’Azione Cattolica è cultura, è territorio. L’AC struttura percorsi e strumenti di animazione per interpretare, con spirito critico e profetico, le istanze e le problematiche delle concrete realtà territoriali e per riconoscere e valorizzare la storia e la geografia di ogni città, con le rispettive dinamiche ecclesiali, culturali e sociali. Nel pieno esercizio della sua vocazione laicale, l’AC condivide, in rete con le altre espressioni organizzate del territorio, progetti che rientrino nelle sue specifiche finalità educative e formative.


Lo Statuto

 

LStatuto aggiornato dell’Azione Cattolica è il primo frutto del lungo cammino di rinnovamento associativo che tutti insieme stiamo compiendo.

Dopo l’approvazione dell’Assemblea straordinaria e la ratifica avvenuta durante l’Assemblea generale della CEI che si è svolta ad Assisi dal 17 al 20 novembre, i Responsabili diocesani consegneranno questa carta di identità alle loro associazioni.
(www.azionecattolica.it)

Cammino Assembleare Straordinario
Anno Associativo 2002/2003

Strumento di Lavoro »

L’Assemblea Straordinaria che sarà celebrata nel settembre del 2003 dovrà approvare il nuovo Statuto dell’Azione Cattolica Italiana. Questa revisione è uno degli aspetti per rileggere, a distanza di quasi quarant’anni dal Concilio Vaticano II, le grandi scelte che l’ACI operò nella scia di quell’evento storico. Il cammino assembleare nelle Diocesi e nelle Regioni sarà dunque l’occasione perché tutti  si coinvolgano i tale ripensamento, affinché quanto si andrà a decidere sia il frutto di un lavoro comune e condiviso.

Excursus storico degli Statuti di AC »

Presentazione dello Statuto »

(presentazione power point all’Assemblea di inizio A. A. 2003/2004)

Lo Statuto »