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Venerdì 19 aprile, ore 2024
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EUCARISTIA PER LA CITTADINANZA

di Lorenzo Ornaghi
Esaminare le trasformazioni della ‘idea’ di cittadinanza e considerare le principali sfide odierne alle quotidiane forme di ‘pratica’ della cittadinanza sono i due percorsi preliminari e necessari per riconoscere quale sia il ‘valore’ dell’essere e sentirsi componenti attivi della ‘città’, della ‘comunità politica’. La cittadinanza è al fondamento, oggi, della speranza di superare positivamente tutti quegli aspetti di ‘crisi’ che, cronicizzandosi, tendono a diventare strutturali e permanenti nelle nostre società. Per il cristiano, la cittadinanza si rivela sempre più al cuore stesso del suo impegno –  necessario, e tanto più efficace quanto più realisticamente impostato – nella vita civile.
La vita ‘civile’ si estende su spazi più ampi della vita ‘politica’. In alcuni casi li ricomprende, o dovrebbe ricomprenderli; in altri, ancora più numerosi, essa è ciò che permette di distinguere la dimensione autenticamente ‘pubblica’ da quella ‘politica’, evitando il pericoloso fraintendimento che, una volta confuse, la seconda sembri dover di necessità inglobare in sé o assoggettare la prima. La cittadinanza, praticata nella vita civile e in ogni dimensione pubblica, impedisce che l’attuale «paradosso della cittadinanza democratica», su cui si soffermerà particolarmente la relazione, non solo amplifichi e renda ancor più confliggenti tra loro le lacerazioni presenti nella società, ma anche svuoti definitivamente le rappresentanze politico-partitiche del loro genuino significato. Una ‘buona’ cittadinanza, nutrendo le rappresentanze sociali, è in grado di essere – con le sue caratteristiche di solidarietà, e con gli strumenti della sussidiarietà – componente attiva e innovativa tanto della vita pubblica, quanto di quella politica. E può altresì costituire la fonte, oltre che la solida garanzia, di quel ‘sistema di valori’, indispensabile per fuoriuscire dall’odierna stagnazione delle democrazie.
L’Eucaristia, aiutando a coltivare il ‘senso’ perenne e più profondo dell’appartenenza a una ‘città’, consente di mettere in campo – quale risorsa inesauribile a cui la vita pubblica e politica delle democrazie può attingere di continuo – quelle «energie morali e religiose» che il Cardinal Joseph Ratzinger già richiamava vent’anni fa come elementi necessari di una politica eticamente responsabile. E permette, al tempo stesso, di lavorare con fiducia, intelligenza e coraggio, alla quotidiana costruzione di quel ‘bene comune’, senza il quale la società si frammenta e ogni sistema politico inevitabilmente si decompone.
(Sintesi della relazione che il prof. Lorenzo Ornaghi ha svolto al XXV Congresso Eucaristico di Ancona, 9 settembre 2011)

 




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