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Giovedì 25 aprile, ore 2024
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A un certo punto… di questa campagna elettorale

Per noi laici cristiani non è pensabile vivere la fede come oasi di tranquillità al di fuori del quotidiano, come spazio della consolazione, come risposta ai bisogni personali, come impegno di vita da giocarsi all’interno delle “cose di Chiesa”. Vivere la fede oggi significa essere testimoni, missionari, luce, nella complessità, nel ritmo frenetico, nelle preoccupazioni e nelle delusioni, della vita di ogni giorno. Per questo per ogni cristiano è fondamentale entrare in prima persona nella vita sociale, politica del proprio paese “Se per nessuno è possibile l’assenteismo sociale, per i cristiani è peccato di omissione, è necessario entrare nel mondo per il mondo senza farsi prendere dal mondo” (Card. A. Bagnasco).

Il Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa (CDS) ricorda a tutti i credenti, le linee guida cui ogni cristiano deve sempre attenersi nel suo vivere sociale. In base a queste linee ogni credente sa che:

- Non può trovare un partito, un gruppo politico pienamente rispondente alle esigenze etiche che nascono da fede ed appartenenza alla Chiesa per cui la sua adesione a uno schieramento politico non sarà mai ideologica, ma sempre critica (CDS n. 573).

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- La sua adesione a qualsiasi gruppo politico deve sempre essere mirata al raggiungimento di un nuovo ordine sociale, economico e politico fondato sulla dignità e sulla libertà di ogni persona umana, da attuare nella pace, nella giustizia e nella solidarietà (CDS n. 19).

- In presenza di scelte legislative e politiche contrarie ai principi e ai valori cristiani, se non è proprio possibile scongiurare l’attuazione di tali programmi o leggi, il politico cristiano, dopo aver chiarito a tutti la sua personale assoluta opposizione, può offrire il proprio sostegno a proposte mirate a limitare i danni di tali programmi e di tali leggi e a diminuire gli effetti negativi sul piano della cultura e della moralità pubblica (CDS n. 570).

- La distinzione, da un lato, tra istanze della fede e opzione socio-politiche e, da un altro lato tra scelte dei singoli cristiani e quelle compiute dalla comunità cristiana in quanto tale, comporta che l’adesione a un partito o schieramento politico sia considerata una decisione a titolo personale, legittima almeno nei limiti di partiti e posizioni non incompatibili con la fede e i valori cristiani. In ogni caso “ a nessuno è lecito rivendicare esclusivamente a favore della propria opinione l’autorità della Chiesa” (CDS n. 574).

Nel rispetto di questi principi vogliamo, come Associazione, chiarire che:

- Con la consegna del codice etico abbiamo voluto dare delle indicazioni di metodo e di stile: ribadiamo che come associazione non possiamo che limitarci a indicare la via. Il codice etico è la cartina al tornasole per ogni singolo elettore che così potrà, in totale autonomia, verificare il rispetto o meno dello stesso da parte dei gruppi politici o dei singoli politici.

- Non ci riconosciamo completamente in nessuno dei gruppi politici né in nessun candidato ma siamo vicini a tutti gli uomini e le donne che nel loro cuore, indipendentemente dall’appartenenza a gruppi, partiti, associazioni, coltivano quelli che per noi sono i principi irrinunciabili: l’amore per gli altri soprattutto i più deboli, gli ultimi; il rispetto della legalità, dell’etica, della trasparenza; la salvaguardia del Bene Comune.

- Ogni candidato cattolico lo è a titolo personale e quindi non è lecito, ammantarsi di appartenenze, a vario titolo, al mondo cattolico o a una sua associazione laica per ottenere vantaggi personali. Allo stesso tempo auspichiamo che si guardi con rispetto a quanti provenienti da esperienze ecclesiali si impegnano oggi nel sociale e in politica rispondendo ai reiterati appelli, in questo senso, del Papa e dei Vescovi.

In questo momento della nostra storia nazionale e cittadina, sentiamo la necessità che tutti, Stato e Chiesa, politici e partiti, singoli cittadini e associazioni, facciano bene la propria parte, secondo lo specifico del proprio ruolo.

Interpretando le profonde istanze della nostra gente e l’urgenza di un cambiamento di fondo nei rapporti tra politici e cittadini, il nostro ruolo è quello di essere da un lato, stimolo e pungolo per l’attuale classe politica alla coerenza, al rigore morale ed ad un profilo etico alto; dall’altro – ed è il nostro specifico- educare alla vita buona del Vangelo, formando anche cittadini cristiani consapevoli e vigili, capaci di una partecipazione di base più attenta ed esigente, critica e propositiva.

Lo stiamo facendo alla nostra maniera, nel nostro stile prediligendo le piazze e le vie di periferia, meno illuminate, con meno vetrine e lo continueremo a fare, sempre alla stessa maniera, ogni giorno accanto alle sofferenze, alle tristezze, alle delusioni e alle disillusioni dei nostri padri senza lavoro, dei nostri figli senza sogni, degli ultimi, di chi è ogni giorno in coda a mendicare il diritto alla dignità.

Presidenza Diocesana – Coordinamento Cittadino di Giovinazzo

Lettera aperta >>>




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