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Codici etici per una buona amministrazione della cosa pubblica

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Stare dentro il proprio tempo è per l’Azione Cattolica una condizione imprescindibile: la crisi culturale, morale, economica e politica che ci affligge, non consente ai laici cattolici di rimanere immobili e indifferenti. Una partecipazione democratica, responsabile e generosa li interpella, per favorire un nuovo orientamento della politica che abbia come finalità la ricerca del Bene Comune.

E’ proprio con questo obiettivo che domenica 26 febbraio 2012 il coordinamento cittadino di AC di Giovinazzo ha voluto incontrare tutti i partiti e movimenti politici, con i loro candidati alle prossime elezioni amministrative, nell’Auditorium “don Tonino Bello”, per avviare, insieme a cittadini ed aderenti, un percorso di dialogo costruttivo.

Fulcro dell’incontro è stata la presentazione di due codici etici, uno rivolto ai partiti e gruppi politici e l’altro ai candidati, che sono stati il risultato di un intenso lavoro di discernimento sviluppato all’interno del coordinamento cittadino di AC e condiviso, attraverso una serie di incontri di formazione, con i vari gruppi parrocchiali di giovani e adulti.

L’intento è stato quello di creare una occasione di confronto aperto a tutte le forze vive della società civile, per favorire la ripresa di una politica come visione, come progetto, come sogno. Si è voluto intraprendere un percorso che sia in grado di rispondere ai numerosi problemi della gente per costruire reti di fraternità all’interno delle quali poter vivere l’impegno ad essere laici credenti dentro la realtà della politica, della società e dell’economia.

L’incontro ha visto la partecipazione di tutti i gruppi politici che entreranno in lizza nel confronto elettorale del prossimo maggio, ma anche di numerosi cittadini ed aderenti; le riflessioni sono state moderate da Donato Lacedonia, resposabile dell’ufficio socio-politico diocesano di AC. L’apertura dei lavori è stata affidata al coordinatore cittadino Enzo Castrignano, il quale, dopo una attenta ed approfondita analisi della situazione attuale della società e della politica in generale, ha sottolineato l’assoluta necessità di intervenire da parte del laico cristiano: non è più possibile per nessuno rimanere immobile e indifferente di fronte a una politica in gran parte interessata, litigiosa, colpevole di aver causato in gran parte questa grave crisi di valori.

Quindi, rivolgendosi proprio ai futuri amministratori, li ha invitati ad assumere in prima persona il compito, faticoso ed esaltante, di favorire una nuova alleanza tra i cittadini e le istituzioni, così da generare un rinnovato interesse da parte di tutti. Dedicarsi all’amministrazione significa amare la “civitas”, impegnandosi a costruire una comunità di persone in grado di vivere in modo pieno la loro cittadinanza mediante relazioni personali, solidali e profonde. Occorre dare concretezza al proprio servizio amministrativo, partendo dalle piccole cose, per arrivare poi alle cose più grandi e costruire così il bene della società in cui si opera e si vive.

A tale scopo sono stati elaborati questi codici etici ed è in fase di elaborazione un altro codice  rivolto agli elettori che avrà lo scopo di invitare tutti i cittadini ad una partecipazione attiva alla vita pubblica della citta. Inoltre in questi ultimi mesi è stato costituito, insieme agli altri gruppi cattolici presenti sul territorio, un Osservatorio sulla legalità e sulla difesa del bene comune, che avrà l’obiettivo di farsi sentinella attenta su tutto ciò che avviene nel tessuto politico, sociale e amministrativo della città.

Il secondo intervento è stato quello dell’assistente diocesano di AC don Pietro Rubini, al quale è stato affidato il compito di approfondire le tematiche inerenti la dottrina sociale della Chiesa per ritrovare proprio le radici dell’impegno cristiano nell’ambito sociale alla luce del Vangelo. Infatti, egli ha ribadito che al centro della dottrina sociale c’è sempre la persona umana nella sua integralità. Su questo si basa l’idea di società insita nel magistero sociale, fondata sui principi di solidarietà, sussidiarietà e responsabilità che ha come fine il bene comune. La dottrina sociale è “Vangelo sociale” che riguarda l’uomo nella sua interezza e concretezza, che affronta le contraddizioni del tempo presente e che fornisce, alla luce della Parola e della Tradizione della Chiesa, una serie di indicazioni di vita per quanto riguarda la storia e l’organizzazione sociale e politica. Da queste riflessioni scaturisce l’interrogativo del che fare, posto in particolare ai laici che vogliano essere protagonisti nella storia e costruttori del bene comune e non assistere agli avvenimenti da spettatori passivi.

Quindi, a nessuno è consentito rinunciare all’impegno politico, inteso come impegno per il progresso della civitas; scopo dell’azione politica è la promozione del bene comune, un impegno che significa anzitutto rispettare le leggi, praticare la giustizia, pagare le tasse, contribuire alla crescita della società civile.

Bussola per l’impegno dei cattolici in politica è proprio la dottrina sociale della Chiesa: il cristiano che si impegna in politica deve essere anzitutto un costruttore di giustizia e deve promuovere quei valori che sono inscritti nella coscienza morale di ciascuno, ovvero la dignità della persona umana, la sacralità della vita, le libertà fondamentali della persona, la sacralità della famiglia naturale, l’accoglienza ai migranti, lo sviluppo della giustizia, la promozione della pace, il rispetto del creato.

Infine, la riflessione della Presidente diocesana Angela Paparella ha inteso motivare il messaggio fondamentale che l’AC ha voluto dare con questi codici etici: non è più possibile firmare deleghe in bianco ai rappresentanti amministrativi. Come cittadini con una cresciuta coscienza critica, pensiamo sia giunto il tempo di un interessamento maggiore, sentiamo il dovere di seguire più da vicino, di monitorare e verificare costantemente l’operato di chi ci rappresenta.

L’AC è un’Associazione ecclesiale, con un compito essenzialmente educativo. E’ proprio in forza di questo compito educativo che ci impegniamo a formare coscienze critiche, sveglie, “accese”, cittadini che sentono loro dovere cristiano interessarsi della “cosa pubblica”, essere presenti sul territorio, viverlo da protagonisti, rimarcare l’esigenza di legalità, di correttezza, del rispetto per le persone.

In conclusione, sono stati enunciati tutti i punti che costituiscono i due codici etici e successivamente è seguito un intenso e partecipato dibattito; le diverse riflessioni hanno evidenziato un filo conduttore comune a tutti: l’esigenza di un rinnovato stile di partecipazione attiva alla vita pubblica della città nel segno della moralità, dell’onestà e del dialogo con l’obiettivo condiviso del bene comune.

Pino Mastropasqua

>> Codice etico degli elettori

>> Codice etico per i partiti e gruppi politici

>> Codice etico per candidati ed eletti

>> Codici etici per una buona amministrazione della “cosa  pubblica”




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