La 3^ giornata diocesana dell’AVE

Vittorio Bachelet. Un uomo uscì a seminare

di A. BERTANI – L. DILIBERTO

Ed. AVE 2008

«“Di lui non ricordo alcun episodio particolare e non so nemmeno se ci sia stato. Ricordo, invece, molto bene il suo modo di essere, il suo sorriso, una forte carica umana, profonda e discreta”. Sono in molti a poter dire di Vittorio Bachelet ciò che scrisse una sua vecchia studentessa».

Questo – a sommesso parere di chi scrive – uno dei passaggi più eloquenti e pregnanti di significato di questo lavoro editoriale capace di far conoscere al lettore un uomo che ha incarnato la propria vita al servizio del Vangelo e del Bene comune. La sua vita di carità non fu mai ostentata come non lo furono i diversi ruoli sociali che la storia gli imponeva di vestire. Quel tragico (e paradossalmente fecondo e portatore di frutto) 12 febbraio 1980 erano in molti a non ricordare quale carico di responsabilità particolare portava Vittorio Bachelet. Il suo nome risuonava invece familiare a chi, tra le pieghe dell’esistenza quotidiana, lo aveva conosciuto di persona o attraverso i suoi scritti e le sue opere. Per molti è stato il presidente dell’Azione Cattolica Italiana; per altri un autorevole giurista ed il vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura vittima – come tanti in quegli anni – di un attentato terroristico che dai giorni del rapimento di Aldo Moro riempivano le cronache e scuotevano le fondamenta dello stato democratico; per altri ancora il vicepresidente della Commissione Pontificia per la famiglia durante il pontificato di Paolo VI, forse l’incarico di rango più elevato rivestito da un laico negli organismi ufficiali della Santa Sede. Ma i più di lui ricordano semplici e significativi gesti che portavano in sé la potenzialità di «diventare una grande luce». È indubbio che gli autori ripercorrendone l’esistenza di Vittorio Bachelet ne disegnano il ritratto di un uomo buono e giusto, di una persona che nelle situazioni assai diverse e complesse non smise mai di gettare nel terreno della società e della coscienza umana contemporanea il seme buono, il seme della speranza che trova la sua naturale e feconda vitalità nella centralità dell’annuncio di Cristo.

Angelo BERTANI, giornalista, è stato – fra l’altro – vaticanista per Avvenire, caporedattore di Jesus,vicedirettore di Famiglia Cristiana e Segretario della Commissione Italiana Giustizia e Pace della CEI; dall’ottobre del 2008 è direttore di Adista, agenzia di stampa cattolica di base.

Luca DILIBERTO, docente di Lettere presso l’Istituto Leone XIII di Milano, è autore di volumi e saggi su figure e vicende della storia della Chiesa italiana nel novecento, presidente della Cooperativa culturale In dialogo e autore di canti religiosi.

 

Quando la cultura diventa educazione…

Cultura ed educazione! Due termini che dovrebbero stare insieme e cooperare sinergicamente ma, dati i tempi, non sempre tale binomio garantisce esiti positivi in tal senso.

Tuttavia, il 15 maggio 2009 presso il Liceo Scientifico Statale “O. Tedone” di Ruvo di Puglia si è egregiamente riusciti a coniugare univocamente il termine formazione”, partendo proprio dalla cultura e dall’educazione. Infatti, grazie all’impegno e alla professionalità di Rosanna Pellegrini (docente di lettere) e Giovanni Pappagallo (docente di storia e filosofia) nonché alla disponibilità del Dirigente Scolastico, Biagio Pellegrini che ha creduto nell’iniziativa sin dalle prime battute, alcuni studenti del secondo e del quarto anno si sono impegnati – nel corso del corrente A.S. – a conoscere la figura di Vittorio Bachelet e gli anni di piomboche caratterizzarono le vicende sociali e politiche dell’Italia degli anni ‘80.

Ospiti d’eccezione Giovanni Bachelet, figlio di Vittorio e diretto testimone dell’impegno ecclesiale e politico-sociale del padre; Luca Diliberto, coautore del libro “Vittorio Bachelet. Un uomo uscì a seminare”(2008, ed. AVE), quale puntuale e attendibile biografia di Vittorio Bachelet, credente e uomo delle istituzioni, attentamente analizzato dagli studenti; Gianni Borsa, giornalista SIR, direttore di “Segno” (la rivista nazionale di Azione Cattolica) e dell’Editrice AVE, nel ruolo di moderatore.

È stato un momento di riflessione profonda e serena con gli alunni intenti a conoscere la figura di un uomo che, lontano dalle loro conoscenze contemporanee della politica e della religione, viene riscoperto attuale sia perché è da considerare il padre fondatore dell’Azione Cattolica Italiana di oggi (è stato, infatti, il presidente nazionale che ha donato all’A.C.I. del post-Concilio lo Statuto del ’69 rendendo l’associazione vicina alla Chiesa e alla vita del Paese) sia perché ha testimoniato con la vita il proprio senso delle istituzioni e il ruolo che il cristiano del Concilio deve esprimere con la propria fedeltà alla Chiesa e allo Stato. Invero, V. Bachelet ha incarnato tale testimonianza nel ricoprire l’incarico (politicamente rilevante) di vice-presidente del CSM quando il 12 febbraio 1980 veniva freddato dalle brigate rosse al termine di una lezione universitaria a Roma.

Toccante la testimonianza del figlio Giovanni che ha coinvolto direttamente i giovani studenti nel racconto appassionato e mai scontato del padre Vittorio: «un uomo che ha saputo fare della sua fede un luogo teologico di testimonianza del Vangelo come attenzione alla persona e alle istituzioni democratiche in cui essa promuove la sua libertà». I giovani uditori hanno anche saputo con le loro domande stimolare adeguatamente gli interventi dei relatori e la loro visione critica dell’impegno politico di Vittorio Bachelet.

Cultura ed educazione: un binomio non impossibile.

Angelo Michele Pappagallo

Presidente diocesano dell’Azione Cattolica

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